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Alfonso Cerquetti
(✶1827   †1905)

Alfonso Cerquetti nacque a Montecosaro, nei pressi di Macerata, nel 1827 da Giovanni, possidente, e da Creusa Pasquali

Studiò lettere italiane e latine sotto la guida di Crescentino Giannini, e successivamente seguì corsi di filosofia a Morrovalle, presso il convento dei cappuccini, poi, dal 1848, di giurisprudenza a Macerata.

Nel 1850 dovette interrompere gli studi regolari in seguito a una punizione inflittagli per motivi politici, e per un fatto che egli non aveva commesso, ma di cui non volle discolparsi per non compromettere chi ne era stato veramente l'autore

Cominciò allora l'attività di insegnante privato; a causa delle sue idee politiche, per ottenere un posto nelle scuole dovette attendere la cessazione del dominio pontificio nel 1860, quando fu nominato insegnante di quarta ginnasiale presso il liceo-ginnasio Morgagni di Forlì, dove l'anno dopo gli fu affidata la cattedra di lettere italiane.

Messosi in luce grazie ai suoi studi filologici e lessicografici (particolarmente per il "Saggio di esercitazioni filologiche" e gli "Studj lessicografici e filologici"), nel 1868 fu nominato membro della Regia Commissione per i testi di lingua

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Fra gli scritti pubblicati dal Cerquetti in quegli anni i pi noti sono quelli che criticano i metodi di compilazione del Vocabolario dell'Accademia della Crusca, di cui era allora in corso una nuova redazione, e propongono numerose aggiunte e correzioni. Il suo primo intervento fu ben accolto dal segretario dell'Accademia, Marco Tabarrini, ma il successore di questo, Cesare Guasti, si risentì delle nuove critiche del Ceruqetti: ne nacque un'aspra polemica, nella quale intervenne anche Giosue Carducci pubblicando su "La Patria" di Bologna del 25 febbraio 1875 un articolo in cui difendeva il Cerquetti e sottolineava il valore e l'importanza dei suoi lavori lessicografici. Lo scontro culminò nel 1877, quando il Guasti, ritenendosi calunniato dalle accuse di malafede rivoltegli, presentò una querela al tribunale di Milano; la causa si concluse con una ammenda di quattro lire comminata al Cerquetti, riconosciuto colpevole di ingiuria, ma non di calunnia

Rimasto vedovo, nel 1877 si trasferì a Osimo dove, su segnalazione dell'amico e collega Luigi Morandi, era stato chiamato a ricoprire la cattedra di lettere italiane nel collegio Campana. I primi tempi trascorsi a Osimo furono turbati dalle discordie che dividevano i docenti e nelle quali egli fu coinvolto in prima persona, rimproverato tra l'altro di favorire con i suoi sistemi d'insegnamento l'apprendimento meccanico più che lo sviluppo delle capacità intellettuali degli alunni. Ma presto le acque si calmarono, in seguito al trasferimento di molti dei suoi avversari, ed egli poté attendere con tranquillità agli studi

Unico episodio che in quegli anni doveva turbarlo, provocandone l'energica reazione, ma che non'ebbe praticamente conseguenze, fu nel 1880 il voto di biasimo approvato dal Consiglio comunale di Osimo per la sua partecipazione a un comizio organizzato ad Ancona dai democratici marchigiani sul tema del suffragio universale

Il Cerquetti morì ad Osimo il 18 febbraio 1905. Fra i suoi alunni al collegio Campana va ricordato Adolfo De Bosis, che gli rimase affezionato e gli rese visita poco prima della morte.

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Opere

Dugento epigrammi, Torino 1900
Nuovi epigrammi politici, sociali e morali, Perugia 1901
Trecento nuovi epigrammi, Milano 1903
Correzioni e giunte al Vocabolario degli Accademici della Crusca sin qui pubblicato

Bibliografia

A. De Gubernatis, Dizionario biografico degli scrittori contempornei, Firenze 1879
P. Zincada, Bio-biblografia generale italiana, Firenze 1887
G. Natali, Un filologo epigrammista, in Le Marche, I (1901), 9, pp. 142-44;
G. Casati, Dizionario degli scrittori d'Italia, II, Milano s.d., p. 128;
G. Garollo, Dizionario biografico universale, I, Milano 1907, p. 507;
A. Luzio, L'ultimo dei puristi, in Il Corriere della Sera, 16 dic. 1926;
Dizionario enciclopedico della letteratura italiana,diretto da G. Petronio, II, Bari-Roma 1966, p. 16;
Enciclopedia Universal Ilustrada Europeo-Americana, XII, p.1309.

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