rimandàre 
ri|man|dà|re
pronuncia: /rimanˈdare/
verbo transitivo

1 mandare di nuovo

2 mandare indietro

3 differire ad altro tempo

4 scacciar via; licenziare

Indicativo presente:  io rimando, tu rimandi
Passato remoto:       io rimandai, tu rimandasti
Participio passato:        rimandato

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Locuzioni, modi di dire, esempi


rimandare a miglior tempo = rinviare a un momento o occasione più propizia || andare, rimandare a settembre = scuola nell'uso scolastico: essere rimandato o rimandare alla sessione di esami di riparazione che si svolgevano nella sessione autunnale || mandare, rimandare in pace qualcuno = congedare qualcuno lasciandolo più o meno convinto di qualche cosa, o riuscire a liberarsene || rimandare qualcosa all'anno del mai = rimandare qualcosa all'infinito || rimandare qualcosa alle calende greche = rinviare qualcosa a un tempo indeterminato, che non verrà mai, perché nel calendario greco non esistevano le calende



Proverbi


non rimandare a domani quello che puoi fare oggi



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rimaiuolo (s. masch.)
rimaledetto (part. pass.)
rimaledire (v. trans.)
rimalmezzo (s. femm.)
rimandare (v. trans.)
rimandato (agg. e s. masc.)
rimando (s. masch.)
rimaneggiamento (s. masch.)
rimaneggiare (v. trans.)
rimaneggiarsi (v. pron. intr.)
rimaneggiato (part. pass.)
rimanente (agg. e s. masch. e femm.)
rimanenza (s. femm.)
rimanere (v. intr.)
rimanersi (v. pron. intr.)
rimangiare (v. trans.)
rimangiarsi (v. pron. trans.)
rimangiata (s. femm.)
rimangiato (part. pass.)


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