Imperativo rinforzato
608. L'imperativo si suole rafforzare con alcuno de' seguenti modi avverbiali: orsù, via, or via, una volta, dunque. Orsù, giovani, assaltiamo virilmente e con allegra fronte questi dormiglioni Firenzuola. - Or via, mettiti avanti, io ti verrò appresso. Boccaccio. - Michele, via, mangiate per l'amor di Dio. Grossi. - Mangiate una volta. Manzoni. - Muti una volta quel suo antico stile. Petrarca. - Va dunque, disse la donna e chiamalo. Boccaccio.

609. Si rinforza pure col verbo andare; p. es. Va' e fa' la tal cosa. - Oh va! fidati di certe paroline melate. Fagiuoli. - Ora va' adesso e di' che non hai cagion di temere il divino giudizio. Segneri. - Va', tienti oggimai tu di non fare ciò ch'e' vuole. Boccaccio. - Va' va' e servi. Grazzini. - Ma per lo più ha senso ironico.

610. Dicesi anche andiamo nel significato di su, via, per far fretta ad alcuno. Andiamo, facciam presto, non vi è tempo da perdere. Crusca.

Imperativo temperato
611. Se ne attenua invece la forza con questi altri modi: un poco o un po', pure, di grazia o in grazia, se ti piace, se ti contenti e sim. Raccontatemelo un poco. Manzoni. - Udite un po' me. G. Gozzi. - Dica pur chi vuole. Gelli. - Seguita tu, di grazia, che avevi cominciato la novella. Firenzuola. - Lasciaci dormire, se ti piace. Boccaccio.

Ellissi dell'imperativo
612. Con su, via, or via ed altre interiezioni l'imperativo talora si sottintende, per meglio esprimere la prontezza con cui vogliamo che un comando sia eseguito. Su a dare la vita per Cristo. S. Caterina. - Dunque su a combattere, carissimo figliuolo. S. Caterina. - Via costì con gli altri cani (sottint. va). Dante. - Via ladri, via poltroni, via col diavolo. Ariosto.

L'infinito per l'imperativo
613. Talora, specialmente nelle ammonizioni, si usa a mo' d'imperativo un infinito, sottintendendo bisogna, si deve o sim. Quando si senton certe proposizioni, girar la testa e dire: vengo, come se qualcheduno chiamasse da un'altra parte. Manzoni. - Dunque che stiate di buon animo, e perdonare a chi v'ha fatto del male, e esser contenta che Dio gli abbia usata misericordia, anzi pregare per lui. Manzoni,