938. Se ne tornarono di là dall'Alpi, sì per non rimanere in preda all'emulo suo, come per commuovere nuovamente l'imperadore. Giambullari. - Secondo questo dotto la morte è così conaune al corpo che all'anima. Adriani il G. - Invece di come può ripetersi il sì. Fu il più savio re che fosse tra' Cristiani, sì di senno naturale, sì di scienza. G. Villani. (Ciò non si farebbe coll'avv. così). - Far sì che ecc. vale fare in modo che ecc. (non si direbbe far così che).

939. Come tale (cap. IX, § 12) si usa anche così in senso indeterminato. Opera naturale è ch'uom favella, Ma così o così (in tale o tal altro modo) natura lascia Poi fare a voi ecc. Dante. - Non dicestu (dicesti tu) così e così al prete che ti confessava (in tale e tal modo?) Boccaccio. - Arrossì così un poco. Firenzuola. -

940. Nel parlar familiare così, così vale anche, mediocremente, poco bene, p. es. Come la fate voi? (come state?) Così, così. - È pure indeterminato l'uso di così nel senso di a un dipresso, all'incirca. Falci fienaje, marroni .... per ricidere, lunghi due braccia o così. Palladio, Agric. - Io ho sessantaquattro anni o così. Fagiuoli.

941. Così detto vale quello che chiamano così: nè si potrebbe usare sì detto in tal senso. - Nel luogo, così detto, del Bottegone ecc.

Avverbi dimostrativi indeterminati
942. Fra i dimostrativi indeterminati di tempo devesi fare qualche osservazione sull'avverbio mai. Esso significa propriamente alcuna volta, ma ha senso di mezza negazione: quindi o deve esser preceduto da un avverbio negativo (non, nè), o può lasciarlo, ma allora deve essere anteposto al suo verbo. Se tu digiuni, io non mangio mai; se tu vegghi (vegli), io mai non dormo. Passavanti. - I Perugini per loro alterigia mai si vollero dichinare (inchinare) ad alcuno accordo. Villani. - Gli avari mai sono lieti. Pandolfini.

943. Nelle proposizioni interrogative o dubitative od esclamative l'avverbio mai si aggiunge per energia. (Cfr. addietro, P. I, cap. XII, § 25). Chi mai sarà? Niccolini. - Dove mai si va a ficcare il diritto? Manzoni. - Quanti mai che invidia fanno Ci farebbero pietà! Metastasio. - Stava attento attento, se mai il funesto rumore s'affievolisse. Manzoni.

944. Giammai (già mai) è più frequente in poesia che in prosa, ha più forza di mai, e calca meglio la durata del tempo: del resto soggiace alle stesse regole date per l'avverbio semplice. A chiesa non usava giammai, Boccaccio. - E fatto ghiotto del suo dolce aspetto Giammai gli occhi dagli occhi levar puòlle. Poliziano.