478. coll’ampliare la prop. in due, mediante il verbo essere. Io l’ho veduta, or chi fia (sarà) che mel creda? Petrarca. – Quando fia ch’io veggia Quel giorno avventuroso? Tasso. (Cfr. qui sopra, § 2).

Risposte all'interrogazione
479. Alla domanda diretta si risponde pur direttamente mediante gli avverbii, o piuttosto interiezioni, sì e no, i quali, se si parla con riverenza ad alcuno, premettono o pospongono il titolo di esso; p. es. sì signore, signor sì; no, illustrissimo, illustrissimo no; sì, eminenza, altezza, maestà, ovvero, eminenza sì ecc. altezza no ecc. – Nella risposta indiretta si usa dir di sì, dir di no, e, più di rado, dire che sì, dire che no.

480. Invece di sì usasi anche, per affermare, certo, appunto, davvero, proprio ecc. o si rafforza l’affermativa dicendo sì certo, sì davvero, certo che sì. E così pure si rafforza la negativa, dicendo no certo, no davvero, certo che no ecc. Altre volte la risposta si fa ripetendo in senso affermativo o negativo la dimanda; p. es. ci sei stato? Ci sono stato, non ci sono stato. Ci vai? ci vado, non ci vado.

481. Nelle risposte affermative indicanti maraviglia si usa ripetere la domanda in forma indiretta (vedi più oltre). L’ha avuta anche lei (la pestilenza) Signor curato, se non m’inganno – Se l’ho avuta! (cioè: dimandi se l’ho avuta?) Manzoni.

Interrogazione indiretta
482. L’interrogazione indiretta o subordinata dipende da un’altra proposizione contenente una domanda, o un dubbio, o una osservazione, e perciò si può riguardare come una subordinata oggettiva. (Vedi P. II, cap. V, nota in fine).

483. Quando il dubbio si riferisce al predicato stesso della proposizione, trattandosi di sapere se qualche cosa è o non è, si adopera sempre la cong. condizionale se. Nissun domanda se la strada è buona. Ariosto. – Pensa, lettor, s’io mi disconfortai. Dante. – Fece un rapido esame se avesse peccato contro qualche potente. Manzoni.

484. Quando il dubbio si riferisce intorno ad altri elementi della proposizione, trattandosi di sapere il come d’un fatto, allora si adoprano gli stessi pronomi relativi che valgono per l’interrogazione diretta. (Vedi sopra, § 14). Io non so chi tu sii nè per che modo Venuto se’ quaggiù. Dante.