485. Spesso la interrogativa indiretta colla cong. come tien luogo d’una prop. oggettiva colla cong. che, e ciò specialmente dopo i verbi dire, dichiarare, spiegare e sim. ovvero sentire, sperimentare, provare, vedere ecc. Dicendo come era sano. Novellino. – Pensò di scrivere com’egli era vivo. Boccaccio. – Facendo intendere com’eglino erano matti. Machiavelli. – Noi abbiamo riferito come la sciagurata signora desse una volta retta alle sue parole. Manzoni. – Subito conobbe come i vicini lo stimavano poco. Machiavelli. (Vedi P. I, cap. XXV, § 24 verso la fine).

Ellissi nelle proposizioni interrogative
486. Spesso dopo pronomi od avverbii interrogativi si sottintende ripetuto il verbo precedente. Sperando e non sapendo che (cioè che cosa sperarsi). Boccaccio. – S’andò aggirando e non sapeva dove. Ariosto. – Renzo se n’andò senza dir dove (dove andasse). Manzoni. – Io sto male – Perchè? (cioè, perchè stai male?).

487. Circa le proposizioni interrogative implicite costruite coll’infinito, vedi P. I, cap. XX, § 24, capoverso sesto.

488. Invece di che cosa si usa spesso quello che e talora anche cosa semplicemente. Vedi P. I, cap. XII, § 17.

Proposizioni ammirative
489. Alle proposizioni interrogative si riferiscono anche le ammirative comincianti pei pronomi o avverbii, che, quale, quanto, come ecc. (Vedi P. I, cap. XII, § 6, 10, 16, ecc.). Talora nelle prop. ammirative si mette la negativa non, assomigliandole così alle interrogative. Un S. Gregorio che gemiti non mettea sul trono a lui sì spinoso del Vaticano! Un San Bernardo che ruggiti non dava dagli orrori a lui sì diletti di Chiaravalle! Segneri.

490. Circa la collocazione delle parole nelle diverse forme del discorso, vedi la Parte III.

I modi e i tempi nelle proposizioni subordinate

I modi nelle proposizioni subordinate
491. La dipendenza di una proposizione subordinata dalla principale o da quella che rispetto ad essa tien luogo di principale (vedi cap. IV, § 1 e seg.), si può indicare in due maniere; alcune volte soltanto per mezzo delle congiunzioni, senza cambiare il modo che la proposizione avrebbe, se fosse principale e indipendente; p. es. io so che tu sei o saresti valoroso (si direbbe in costruzione indipendente: tu sei, tu saresti valoroso): altre volte non solo per mezzo delle congiunzioni, ma mutando anche il modo, usando cioè il congiuntivo invece dell’indicativo o del condizionale, secondo i casi.