597. Un’altra forma di coordinamento consiste nel preporre a tutte o ad alcune delle singole proposizioni un avverbio o un pronome o un numerale, che mostri chiara la relazione di esse fra loro. Tali sono, p. es. prima, poi o dipoi, quindi, poscia; ora, allora; oggi, dimani; parte, parte; questo, quello; alcuni, altri; primo, secondo ecc.

598. Ovvero, nel ripetere la medesima parola più volte, p. es. Non vuole il Signore che andiamo spiando i fatti d’altri; vuole che attendiamo a noi stessi. Segneri. – Senza uomini dotti, il mondo potrebbe andare innanzi benissimo; senza uomini buoni, ogni cosa sarebbe sovvertita. Giusti.

599. La terza forma di coordinamento si fa per mezzo di congiunzioni, dette appunto coordinanti (vedi Parte I, cap. XXVII, § 2-5), le quali indicano le diverse relazioni, logiche che corrono fra l’una e l’altra proposizione, ossia il diverso senso del loro coordinamento.

600. Ora le relazioni fra più proposizioni di pari grado, si riducono a tre specie principali: 1° di conformità e continuazione; 2° di sostituzione; 3° di opposizione o contrasto in qualsiasi modo, parziale o totale.

601. A indicare conformità e continuazione servono le congiunzioni copulative sì affermative come negative; e, anche, pure, altresì, parimente, inoltre, oltracciò ecc. ecc. nè, neanche, nemmeno ecc. o le correlative non solamente .... ma; sì .... come; tanto, quanto ecc. le consecutive dunque, pertanto, perciò, per conseguenza, laonde, onde ecc. o le dichiarative cioè, cioè a dire, infatti, in effetto, per verità, e veramente, e per verità ed altre de’ medesimi significati.

602. A indicare sostituzione, equivalenza, servono le congiunz. disgiuntive o, ovvero, oppure; sia .... sia, vuoi .... vuoi; o che .... o che e sim.

603. A indicare opposizione e contrasto valgono le cong.   avversative ma, però, nondimeno, tuttavia, contuttociò, pure, non perciò, ciò non ostante, non di meno, nulla di meno (se non che, benchè e sim.), o le correttive anzi, per altro, d’altra parte, piuttosto e sim.