Omissione delle congiunzioni
646. Così nella costruzione coordinata, come nella subordinata, vien fatto non raramente di omettere le congiunzioni o altre parole facenti ufficio di legamento, massime tra i membri d’un periodo o fra i periodi stessi, bastando in molti casi la material successione di un concetto all’altro, a far chiara la relazione che esso ha col precedente. Eccone alcuni esempli.

647. Egli (il Petrarca) si valse giudiziosamente, in tutte le lingue, di tutte le buone voci: (dunque, e però) col medesimo giudizio è lecito di valersene ancora ad ognuno. (ma) Quel che si deve avvertire è che non si faccia senza considerazione. Caro. – Io mi sono sì lungamente affaticato in provare, quanto sia difficile a tutti di preservarsi a fronte delle occasioni peccaminose. (ma) Ah! folle me, che ora veggo di avere tutta mattina perduto tempo. (poichè) È questa una verità, la più manifesta di quante mai se ne sogliano udir da’ pergami; (e) ciascuno la sa, ciascuno la sperimenta. Segneri.

648. Gran rimedio della maldicenza .... è il tempo. (quindi) Se il mondo biasima qualche nostro istituto o andamento, buono o cattivo, a noi non bisogna altro che perseverare. (poichè) Passato poco tempo, la materia divenendo trita, i maledici l’abbandonano, per cercare delle più recenti. Leopardi. – Le donne abbassarono il capo; ma nell’animo di Renzo l’ira prevalse all’abbattimento. (poichè) Quell’annunzio lo trovava già amareggiato da tante sorprese dolorose. Manzoni. – La voglia dello spendere viene dalla comparazione che fa uno di sè medesimo con altrui. Si ha (dunque) a cercare di compararsi con chi spende meno. G. Gozzi.

649. In generale dovranno tenersi queste due regole: di proporzionare la omissione delle congiunzioni all’impeto dell’animo, facendola più spesso là dove un vivo affetto predomina: di procurare che la omissione non guasti la chiarezza, cioè che resti palese la relazione fra i varii concetti; vuoi perchè i seguenti non siano che casi particolari già inclusi nel precedente, e dichiarazione o svolgimento di esso; vuoi perchè fra l’uno e gli altri corra manifesta una relazione di contrarietà o di corrispondenza.

650. Oggi dagli scrittori cattivi o mediocri si abusa di tale omissione, donde è proceduto che lo stile moderno arieggi tanto quello de’ Francesi e (ciò che è peggio) lasci sovente incerto il lettore sul vero intendimento di chi scrive. Delle quali cose potremmo dar più minuta spiegazione, e portare molti esempii, se non ci facessimo scrupolo di invadere, per dir così, i confini dell’arte rettorica.