96. Dare del tu, del voi, del lei, per indicare il modo di volgere il discorso ad una persona.
Stare o sim. a tu per tu con alcuno nel senso di non ceder punto alle parole di alcuno.
Il me, il mio me, a maniera di nome, invece di la mia persona, il mio interno.  È frequente il dire un altro me.

97. Invece di me, te, lui ecc. si adopera talora in un senso più complessivo la circonlocuzione il fatto mio, tuo, suo, o i fatti miei, tuoi, suoi ecc.
Con meco, con teco, con seco sono forme da usarsi di rado in prosa. Forme erronee: seco lui, seco lei, seco loro.
Quanto a noi usato per io, ed a voi ed ella invece di tu, vedi, più oltre, il capitolo dove si tratta delle persone del verbo.

Pronomi personali riferiti a cose
98. I pronomi personali nella forma assoluta non si debbono regolarmente riferire ad altro che a persona od a cosa personificata. Pure usano spesso gli scrittori antichi, e qualche rara volta sarà lecito anch'oggi, riferire quelli di terza persona anche a cosa, specialmente se di senso astratto, invece dei dimostrativi questo, quello ecc.
Nella forma congiuntiva i pronomi di terza persona si usano continuamente invece dei dimostrativi questo, quello, ciò ecc. come vedremo nel capitolo che tratta appunto di questi pronomi.

Pronome riflessivo
99. Il pronome riflessivo sé tanto nella forma assoluta come nella congiuntiva (si) si riferisce sempre alla terza persona, singolare o plurale, e significa persona e cosa ugualmente.
Nella forma assoluta viene sovente rafforzato dal pronome d'identità stesso. (Vedi il capitolo, dove si tratta di questo pronome.) Nelle altre persone il riflessivo si fa con le oggettive me, te, noi, voi, mi, ti, ci, vi.

Lui, lei, loro invece di sé

100. Quando il riflessivo (se, si) dovrebbe riferirsi ad un soggetto diverso da quello che regge la proposizione, in cui si trova, viene sostituito regolarmente dai pronomi lui, lei, loro, lo, la ecc. E si noti che il soggetto diverso può esser contenuto anche dentro un participio passivo o dentro un infinito usati come complemento della proposizione; può insomma una proposizione star racchiusa dentro un complemento verbale.
Quando però il soggetto sia di prima o seconda persona, onde non nasca nessun equivoco, può giovare alla naturalezza l'uso del riflessivo seco anche in questo caso.