6. Questi complementi si riferiscono al predicato; ma possono riferirsi anche al soggetto o all'oggetto, quando invece essere un sostantivo è un infinito: per esempio: il vivere con temperanza è salubre. io amo il parlar poco.
I complementi attributivi possono riferirsi anche all'oggetto o al nome contenuto nel complemento avverbiale; per esempio: io leggo un libro bello; la candela arde il candeliere di carta; i pazzi si interessano delle cose più strane.
Tutti i complementi possono reggere a loro volta altri complementi; per esempio: io leggo il libro divertente di Pietro mio cugino; dove abbiamo quattro complementi dopo l'oggetto, oppure Aristotele, il più dotto dei Greci antichi, divenne immortale, dove, dopo il soggetto, abbiamo quattro complementi (più, dotto, dei Greci, antichi).

Proposizione complessa ellittica
7. Talvolta, di una proposizione complessa, non rimane altro che l'oggetto o il complemento avverbiale, potendo sottintendere il resto; per esempio: Che desideri tu? Un cavallo (sottintendendo: Io desidero ecc.). - O l'asso o il sei (sottintendendo: scegliete). - In casa (sottintendo: andate, entrate). - Lo farete? Per forza (sottintendendo: lo farò). - Presto (sottintendendo: fate, camminate o simili).
Le interiezioni non sono altro che delle proposizioni semplici o complesse con ellissi, per esempio. Su, via, animo ecc..

Proposizione composta
8. Quando una proposizione contiene due o più volte lo stesso elemento o complemento, si dice composta; per esempio Dante e Petrarca furono i più grandi e sublimi poeti della loro età, anzi di tutto il secolo XIV.
Questa proposizione ha due soggetti, due predicati nominali, e due complementi avverbiali, e risulta da più proposizioni coordinate (vedi paragrafo seguente) ristrette in una sola. Dante fu ecc. Petrarca fu ecc. il più grande, il più sublime ecc. Le proposizioni così abbreviate si chiamano implicite a differenza delle altre che sono esplicite.

Unione di proposizioni
9. Due o più proposizioni possono unirsi insieme; ciò può avvenire in due modi: restando ciascuna indipendente dalle altre, in modo che ciascuna di esse contenga un senso di per sé.