233. III. Innanzi alla enumerazione delle parti dopo avere accennato il tutto; o innanzi la conclusione dopo la enumerazione. Poichè lasciar gli avviluppati calli, In lieto aspetto, il bel giardin s'aperse: Acque stagnanti, mobili cristalli, Fior varii e varie piante, erbe diverse ecc. Tasso. - Chi gridava, chi minacciava, chi garriva, chi si raccomandava: un trambusto era il maggiore del mondo. Lasca.

234. IV. Innanzi a un detto o ad un discorso che si riporta in modo diretto. De' giusti tribolati dice il Salmista: molte sono le tribulazioni del giusto, e di tutte lo delibera (libera) Dio. Passavanti. - La madre ...., le stese sopra un panno bianco, e disse l'ultime parole: addio, Cecilia! riposa in pace. Manzoni.

235. V. Dinanzi ad una lunga o molto importante apposizione (vedi qui sopra, num. I) che aggiunga un pensiero inaspettato. Giuseppe Parini fu alla nostra memoria uno de' pochissimi Italiani che all'eccellenza nelle lettere congiunsero la profondità dei pensieri, e molta notizia ed uso della filosofia presente: cose oramai sì necessarie alle lettere amene, che non si comprenderebbe come queste se ne potessero scompagnare, se di ciò non si vedessero in Italia infiniti esempi. Leopardi.

Il punto fermo
236. Collocare il punto fermo val quanto chiudere il periodo. Ora siccome non può determinarsi, così in generale, quando un periodo debba finire, è anche impossibile fissare la collocazione del punto fermo.

237. La maggiore o minor lunghezza dei periodi dipende da due cose; dallo stato dell'animo di chi parla, solendo i periodi esser brevi, quando l'animo è agitato, e più lunghi, quando si parla tranquillamente; dipoi dalla qualità dello stile, facendosi più brevi nel parlar familiare (come nelle lettere familiari e ne' dialoghi) e, in generale, nello stile della poesia; più lunghi nello scrivere elaborato e dignitoso (come nelle orazioni, nelle storie, ne' trattati): le quali cose prendon regola dall'arte rettorica, non dalla scienza grammaticale.

238. Diremo bensì, in generale, che il periodo si deve chiudere, quando allo scrivente importa che un concetto si stacchi affatto dal precedente; sia perchè non faccia vera continuazione a quello; sia perchè il concetto seguente abbia nel suo genere un'importanza non minore del precedente. Quindi, tanto ci può essere un periodo di una riga o di mezza riga, quanto un periodo d'un'intera pagina (intendendo sempre per periodo quello che è chiuso dal punto fermo). P. es. La cena non fu molto allegra. I due convitati avrebbero voluto godersela con tutto loro comodo; ma l'invitante ecc. non vedeva l'ora d'andarsene. Manzoni.