19. Inoltre l’articolo indederminato si suole premettere al predicato quando esso denota un individuo di una specie o un caso singolare d’un’idea astratta (P. I, c. I, § 3); p. es. tu sei un cane, costui sembra un lupo, Siringa divenne una pianta. Credo che cosi sia com’ella dice, e Tindaro è una bestia. Boccaccio. – Il cammino fu una solennità (una cosa solenne). G. Gozzi.

20. Si può anche premettere all’aggettivo per dargli senso individuale, p. es. tu sei un pazzo, un crudele, un folle, un forsennato, salvo il caso che fosse preceduto da un avverbio di quantità (poco, molto, più, troppo ecc.). Io non so s’io mi fui qui troppo folle. Dante.

21. Nel plurale, per altro, si omette sempre l’articolo partitivo de’, degli (vedi cap. cit., § cit. in fine).

Concordanza del predicato con un solo soggetto
22. Concordanza del predicato con un solo soggetto. È regola generale che il predicato verbale debba concordarsi col proprio soggetto in numero e persona, ed il predicato nominale, se è un aggettivo o un sostantivo con doppia flessione, anche in genere. Così pure i participii passati uniti al verbo essere o venire per formare i tempi della voce passiva prendono sempre il genere ed il numero del soggetto; per es. Il sole risplende, i cattivi sono puniti, i fori sono belli, Saffo era poetessa (non poeta), la guerra è devastatrice; gli amici sono o vengono licenziati.

23. Ma se però il predicato nominale contiene un sostantivo d’altra specie, questo non si accorda col soggetto, benchè vi si accordi sempre il verbo che lo accompagna; p. es. le virtù sono la consolazione degli uomini (non è la consolazione). Le eccezioni a questa regola generale sono le seguenti:

24. Se il soggetto è un nome collettivo singolare, seguito da un complemento partitivo di numero plurale, anche il predicato si fa plurale, e si accorda col genere del complemento. Innumerabile moltitudine d’infermi trassero a lui. Cavalca. – Una infinità di strumenti da dar martorio furono preparati. Firenzuola. – Una gran parte degli abitanti si rifugiavano su per i monti. Manzoni. – Il resto della gente si era sfilata, e il resto dei cavalli parte venduti, parte lasciati. Guicciardini.

25. Anche senza il complemento partitivo si trova sovente il predicato in plurale. Questa buona gente son risoluti d’andare a metter su casa altrove. Manzoni. – L’inno che quella gente allor cantaro Dante. Dicesi figura di sillessi o costruzione di pensiero.