Soggetto e oggetto
123. Coi sostantivi che hanno senso di azione, il complemento che corrisponde al soggetto o all’oggetto di essa si costruisce colla prep. di; p. es. l’amore di Dio (Dio ama); il suono della campana (la campana suona); un giuoco di mano (la mano giuoca); Peggio è l’invidia dell’amico, che l’insidia del nemico. Giusti.

124. Amore della patria (amar la patria), timore di Dio (temere Dio), desiderio della pace (desiderare la pace), medicina delle passioni (medicare le passioni), pescatore d’anguille. Negli uomini si rinnovellò quel fastidio delle cose loro, e rinfrescossi quell’amaro desiderio di felicità (avere a fastidio le cose, desiderare la felicità). Leopardi. – Disse il cantor de’ buccolici carmi. Dante.

125. Il complemento dell’oggetto si usa pure con aggettivi e sostantivi di senso verbale; p. es. bramoso, desideroso del danaro, invidioso della felicità, liberale del suo, parco di quel d’altri, pratico d’un’arte, studioso delle scienze, amatore della virtù, filatore di seta. Bramoso di vendetta si ritira. Ariosto.

126. Quando la chiarezza o la varietà lo richiedano, il complemento oggettivo si sostituisce, presso alcuni di questi sostantivi, con altri complementi; p. es. l’amore alla patria, la compassione per gl’infelici, la pietà, il rispetto verso i vecchi. Vedi il cap. seguente.

Tutto e parte. (Complemento partitivo)
127. Il sostantivo indicante il tutto rispetto ad un altro sostantivo indicante la parte si costruisce colla prep. di (partic. avverbiale ne: vedi P. I, cap. XXV, § 14); p. es. una quantità di persone, una schiera di soldati, un gran numero di libri, uno stormo d’uccelli, una banda di assassini, una raccolta di poesie, un fascio di legna, un mazzo di fiori, una presa di tabacco, un grappolo d’uva, ogni genere di virtù, un pajo di brache; un sacco di grano, un bicchier di vino ecc., ne bevo un bicchiere.

128. Dopo le voci sorte, specie, ragioni (nel senso di specie) e sim. può omettersi la preposizione. Taglieri alzando d’ogni sorta carni. A. M. Salvini. – Più sorte vini. Lippi.

Il complemento partitivo (con di o fra)
129. Il complemento partitivo (con di o fra) si unisce anche ai numerali ed ai pronomi dimostrativi ed interrogativi usati sostantivamente. Se il pronome è preso in senso astratto o neutro, anche il sostantivo del complemento (con di) dev’essere della stessa specie; p. es. due di loro o fra loro; c’è questo di vantaggio; quelli degli o tra gli amici; alcuno di loro o fra loro, alcuni degli antichi sapienti; ciascuno dei fratelli; che o che cosa vi è accaduto di male? chi di o tra voi è il più saggio? nulla di bene, niente di bello.