505. Si usa il congiuntivo quando il verbo o la parola principale esprime una volontà, un desiderio, un comando o esortazione, una concessione, una preghiera, una tendenza a qualche scopo, una speranza o un timore, un’opinione o congettura, un dubbio, un sentimento dell’animo piacevole o doloroso; insomma una disposizione tutta interiore del soggetto;

506. p. es. volere, bramare, esortare, ordinare, proibire, pregare, tentare, aspettare, sperare, temere, pensare (nel senso di credere), credere, giudicare, tener per fermo, esser certo, dubitare, immaginarsi, maravigliarsi, dolersi, rallegrarsi, sdegnarsi, aver caro, gradire, ecc. ecc. Non vo’ che più favelli. Dante.

507. I Savii hanno creduto che, senza questa cura sollecita di allevar bene i figliuoli, sieno vane tutte le leggi, e che essa sola senz’altra ordinazione ancor sia bastante a mantenere ne’ popoli la giustizia. Segneri. – Se fosse vera l’opinione de’ Pittagorici che la musica sia un rimedio a guarire da tutti i mali ecc. Segneri.

508. Immaginatevi che ‘l Carnevale e la Poesia si siano fratello e sorella .... tenete che si corrispondano in ogni essa, che abbiano quasi i medesimi furori .... e che facciano le medesime mascherate l’uno che l’altra. Caro. – Temo che la venuta non sia folle. Dante. – Poichè ti dispiace che altri dica male di te, non ne dire tu d’altrui. Cavalca. – C’era un certo numero di persone non ancora persuase che la peste ci fosse. Manzoni

509. Narrare, dire (nel senso di raccontare), sentire e sapere (nel senso di essere informato) e simili verbi della prop. principale, richiedono nella subordinata l’indicativo od il congiuntivo, secondochè la cosa detta o narrata si dà come certa, o come incerta; come un fatto vero, o come una voce, una tradizione di dubbia fede. Narrano le antiche cronache ch’egli fu già in Portogallo un uomo dabbene. G. Gozzi.

510. Narrasi che tutti gli uomini .... fossero creati per ogni dove a un medesimo tempo .... e fossero nutricati dalle api, dalle capre ecc. nel modo che i poeti favoleggiarono. Leopardi. – Sento che il signor Redi stia meglio e molto me ne rallegro. Menzini.

511. Accusare, incolpare o sim. alcuno che ecc. preferiscono il congiuntivo, ma hanno l’indicativo, quando uno accusa sè stesso di cosa vera.