577. Si usa quindi per indicare un'azione già compiuta rispetto ad un'altra posteriore, che vien significata o coll'imperfetto o col passato remoto o prossimo, o col presente storico. Non ammetteva distinzione dai negozii ai trastulli; e sempre che era stato occupato in qualunque cosa, per grave ch'ella fosse, diceva d'essersi trastullato. Solo se talvolta era stato qualche poco d'ora senza occupazione, confessava non avere avuto in quell'intervallo alcun passatempo. Leopardi

578. Già per tutto aveva il Sol recato colla sua luce il nuovo giorno, e gli uccelli su per li verdi rami cantando piacevoli versi ne davano agli orecchi testimonianza, quando le donne ed i giovani ne' giardini se n'entrarono .... e siccome il trapassato giorno avean fatto, così fecero il presente. Boccaccio. - Ritrova, contro ogni sua stima, invece Della bella che dianzi avea lasciata, Donna sì laida, che la terra tutta Nè la più vecchia avea, nè la più brutta. Ariosto.

Il passato remoto
579. IL PASSATO REMOTO indica un'azione, stato o modo di essere avvenuto nel passato, e senza alcun legame col momento, in cui parliamo. Esso sta dunque in opposizione col presente, anzi lo esclude affatto, onde dagli antichi grammatici era chiamato perfetto, cioè compiuto, non misto di alcun presente; e differisce anche dall'imperfetto, perchè non ha necessaria relazione con altra azione ad esso contemporanea. Questa esclusione del presente può avvenire:

580. o perchè si accenni a un periodo di tempo già finito: quindi si usa regolarmente il passato remoto, quando parliamo di cosa avvenuta ieri, o in un periodo qualsiasi determinato e anteriore al giorno d'oggi. Questa mattina ho rappresentato ecc. quanto da V. S. Ill.ma mi fu ieri imposto intorno alla sua partenza per Pisa. Redi. - Pur ier mattina le volsi le spalle. Dante. - E già iernotte fu la luna tonda. Dante. - Se tu ieri ci affliggesti, tu ci hai oggi tanto dilettate, che niuna meritamente di te si dèe rammaricare. Boccaccio:

581. o perchè si accenni a un tempo storico preciso, una data, un anno, un'età già nota. Ne' tempi del primo re di Cipri, dopo il conquisto fatto della Terra Santa da Gottifrè di Buglione, avvenne che una gentil donna di Guascogna .... da alcuni scellerati uomini villanamente fu oltraggiata. Boccaccio. - Essendo l'impero di Roma da' Francesi ne' Tedeschi trasportato, nacque tra l'una nazione e l'altra .... acerba e continua guerra. Boccaccio:

582. o perchè la separazione dal presente si accenni con espressioni indeterminate, quali sarebbero una volta, un tempo, anticamente, già e simili. Nella nostra città, non sono ancora molti anni passati, fu una gentildonna ecc. Boccaccio. - Narrano le antiche cronache, ch'egli fu già in Portogallo un uomo dabbene ecc. Gozzi. - Più spesso però tali espressioni sono sottintese. Fu in Firenze un nobile giovine, il cui nome fu Tebaldo degli Elisei. Boccaccio.