583. Il passato remoto è pertanto il tempo proprio della narrazione, come l'imperfetto della descrizione: indica l'azione non in quanto dura, ma in quanto passa per dar luogo ad un'altra seguente; ed unito coll'imperfetto o col trapassato prossimo tiene esso la parte principale, lasciando a questi l'uffizio di significare le circostanze accessorie. Aveva un uccellatore in quel di Prato presa un quaglia e .... avevala attaccata a piede d'una finestra .... Della qual cosa avvedutosi uno sparvieri, subito vi fece su disegno. Firenzuola.
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584. Talora (specialmente in verso) si usa il passato remoto per indicare un fatto che si è avverato fino ad oggi (e al quale per conseguenza converrebbe meglio il passato prossimo), o che si è avverato e si avvererà sempre, come ne' proverbi e nelle sentenze (vedi sopra § 3 in princ.). Mal fu la voglia tua sempre si tosta. (Così dice Virgilio al centauro Nesso). Dante.
585. Raro un silenzio, un solitario orrore D'ombrosa selva mai tanto mi piacque. Petrarca. - Cosa fatta in fretta non fu mai buona. (Proverbio). - Molte fiate già pianser li figli Per le colpe de' padri. Dante. - Passasti. Ad altri Il passar per la terra oggi è sortito .... Ma rapida passasti (sei passata). Leopardi. - Volli, sempre volli e fortissimamente volli. Alfieri.
586. In generale nel verso il passato remoto può fare in tutti i casi le veci del prossimo, anche se si tratti di un fatto accaduto nel giorno stesso in cui si parla o pochi momenti prima. E s'io fui dianzi alla risposta muto Fat'i (gli) saper che il fei (feci) perchè pensava Già nell'error che m'avete soluto (sciolto). Dante. - Udisti? Udii. Vedesti? Io vidi. Oh rabbia (di cosa accaduta durante la scena medesima). Alfieri. - Ove nascesti? (sei nata). In Argo. Alfieri. -
587. Anche in prosa, quando lo scrittore richiama una cosa detta poco prima, può usare talora, invece del passato prossimo o dell'imperfetto, il passato remoto. Per es. come dissi testè: o, in figura di sospensione, presso ch'io non dissi; quasi non dissi ecc.
Il trapassato remoto
588. IL TRAPASSATO REMOTO esprime un'azione compiuta rispetto ad un tempo passato remoto, e mette in rilievo il compimento di quell'azione, che il passato remoto accenna semplicemente. Alzata alquanto la lanterna, ebber veduto il cattivel d'Andreuccio. Boccaccio. - Posta la mano sopra una di quelle arche, prese un salto e fussi (si fu) gittato dall'altra parte. Boccaccio. 589. Per certe strade li trasviò ed al luogo del suo signore, senza ch'essi se n'accorgessero, li ebbe condotti. Doccaccio. - Di rado si usa in questa maniera nella prosa, perchè ne può far le veci il semplice passato remoto, come quello che involge di sua natura anche il compimento d'un'azione.
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