L'infinito usato in senso verbale
653. L'INFINITO USATO IN SENSO VERBALE può essere una proposizione ellittica (taciutone il soggetto o perchè indeterminato, o perchè chiaro di per sè), e può essere una proposizione intera col suo soggetto.

L'infinito come proposizione ellittica
654. COME PROPOSIZIONE ELLITTICA l'infinito fa le veci d'una proposizione soggettiva, in cui il soggetto sia indeterminato, ovvero sia contenuto nella proposizione, da cui dipende. Umana cosa è avere compassione (il soggetto di aver compassione è indeterminato) degli afflitti. Boccaccio. - Può, anche in questo caso, sostantivarsi prendendo gli articoli. Com'egli è difficile il farti comprender la verità! G. Gozzi.

655. Coi verbi impersonali parere, avvenire, venir fatto, toccare, importare, piacere o dispiacere, dilettare (mi diletta) ed altri di simile significato, la proposizione ellittica contenuta nell'infinito si costruisce ordinariamente colla prep. di; p. es. mi pare di esserci stato; mi avvenne d'incontrare un amico; mi tocca di fare (qui il soggetto sottinteso dell'infinito è la persona stessa, a cui pare ecc.).

656. (Quest'ultima novella .... la quale a me tocca di dover dire. Boccaccio). M'importa di ascoltare, mi piace di passeggiare, mi diletta di leggere (or mi diletta Troppo di pianger più che di parlare. Dante); mi giova di starti a sentire ecc.

657. Inoltre fa sempre le veci di proposizione oggettiva coi verbi potere, sapere (nel senso di potere), dovere, volere e il difettivo soglio; per es. posso andare, so fare, debbo leggere, voglio mangiare, soglio coricarmi ecc. spesso ancora con fare e lasciare, e coi verbi di percezione vedere, udire, sentire, intendere (nel senso di sentire) e qualche altro simil verbo; p. es. lascio passare; faccio partire; vedo piovere; odo, sento cantare (si potrebbe anche dire vedo che piove ecc.). Cfr. più oltre in questo cap. il § 19 e segg.

658. Con altri verbi l'infinito oggettivo prende ordinariamente la preposizione di che sta in luogo della congiunzione che coll'indicativo o col congiuntivo; p. es. credo di fare, dico di andare, desidero di mangiare - (Potrà conoscere quanto io desidero di servirla. Casa), ti proibisco di parlare (che tu parli), vi comando di tacere (che taciate) ecc. ecc. Se a voi piacerà di donarmi (darmi) marito, colui intendo io d'amare. Boccaccio.

659. Si conserva lo stesso reggimento anche quando il verbo reggente si voltasse in passivo, p. es. si può parlare; si sente cantare; si desidera di mangiare; mi è proibito di fumare ecc.