Complementi dell'infinito
647. Quanto ai complementi dell'infinito sostantivato, essi restano uguali a quelli che avrebbe il verbo, usato in qualunque altro modo. Il rimirare il cielo più non mi aggradiva. Boccaccio. - Certo la mia donna fu prudente nel reggere la famiglia (nel reggimento della famiglia). Pandolfini. - Il lasciar quelle mura, nelle quali era stata otto anni rinchiusa, lo scorrere in carrozza per l'aperta campagna, il riveder la città, la casa, furono sensazioni piene d'una gioja tumultuosa. Manzoni.

648. Talora si usa costruire l'oggetto del verbo colla prep. di, come se l'infinito fosse diventato un vero nome, ma ciò non deve farei quando l'oggetto possa intendersi come soggetto, o quando in qualunque siasi modo sorgesse equivoco o difficoltà. Al valicare d'un fiume questi assalitolo il (lo) rubarono. Boccaccio. - Dice Alberto che nel piantare degli alberi si dee considerare l'età della luna. Crescenzio. - Era un bisbiglío, uno strepito, un picchiare e un aprir di usci (verbalmente picchiare agli usci, aprir gli usci). Manzoni.

Costruzione del soggetto dell'infinito sostantivato
649. Il soggetto dell'infinito sostantivato si costruisce colla prep. di. Il cantar novo e il pianger degli augelli (gli uccelli cantano e piangono). Petrarca. - Poco dopo il levar del sole (il sole si leva). - Allo spuntar del giorno (il giorno spunta). Manzoni. - Non fu di minor momento il variare della religione. Machiavelli. - Il portar diritto della persona, il movere risoluto delle membra mostravano in lei una natura valida e rubizza. (Qui portare e movere hanno senso intransitivo). Grossi.

650. Il possessivo può anche far le veci del soggetto colla prep. di. Non merta il mio (di me) Lungo servire e questo bianco crine La diffidenza tua. Monti. - Le cagioni e i modi del loro alterarsi (dell'alterarsi degli ordini) furono i molti ingegni trovati dagli uomini. Leopardi. (Cfr. addietro cap. VII, § 7).

651. Se però l'infinito sostantivato fosse costruito con un complm. o con un predicato nominale, allora si pone il nome del soggetto senza di, potendosi per altro anche allora continuare l'uso del pronome possessivo, quando il senso lo ammetta. Adirata .... del non voler egli (lui) andare a Parigi (non si direbbe di lui, ma potrebbe dirsi del suo non volere). Boccaccio.

652. Il popolo riordinò il governo .... mosso dall'essere stati quei signori favorevoli ai nobili (non di quei signori). Machiavelli. - Questo suo non esser uso a stravizii. Manzoni. - Così direbbesi L'essere il libro dilettevole, e non l'esser dilettevole del libro; il divenir Nerone scellerato, non il divenire scellerato di Nerone.