Prognosi e diagnosi

Da un quotidiano in rete: «Lecce, dà fuoco alla compagna davanti ai figli: arrestato 24enne. La donna è ricoverata in prognosi riservata. I carabinieri chiamati dallo stesso giovane».
Siamo stati accusati di censurare sempre la lingua biforcuta della carta stampata e no. Ma come facciamo a chiudere un occhio davanti a simili strafalcioni linguistici? La prognosi non è un reparto ospedaliero come lo è, per esempio, ortopedia, cardiologia ecc.: il paziente è stato ricoverato in ortopedia.
La prognosi, come si può leggere in un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana, è la «previsione sul decorso e sull'esito di una malattia: fare una prognosi; prognosi benigna». Il titolo corretto, dunque, avrebbe dovuto essere: «La donna è ricoverata CON prognosi riservata». La prognosi riservata viene emessa quando i sanitari non hanno elementi sufficienti per dare un responso definitivo.
E visto che siamo in argomento vediamo la differenza tra la diagnosi e la prognosi perché, molto spesso, i due termini si confondono. La diagnosi è l'individuazione di una patologia, la prognosi (come abbiamo visto) indica la durata e l'esito di una malattia o di un trauma.

Diagnosi
Prognosi

04-11-2020 — Autore: Fausto Raso