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Bono Giamboni
(✶1240   †1292?)

Bono Giamboni (prima del 1240 – 1292?) è stato uno scrittore italiano del Duecento.

Poco si sa della vita di Bono Giamboni: nato presumibilmente prima del 1240, esercitò come già il padre Giambono del Vecchio la professione di giudice podestarile, presso la curia del Sestiere di Por San Piero a Firenze, e in tale veste appare in atti datati agli anni 1261, 1262, 1281, 1286, 1290, 1291.

Compare inoltre, come testimone o procuratore, in atti compresi tra il 1264 e il 7 agosto 1292: dopo questa data non si hanno più sue notizie e si pensa che sia morto di lì a breve. Ebbe un fratello di nome Giovanni e un figlio di nome Iacopo, la cui morte, avvenuta il 12 marzo 1346 (1345 secondo lo stile fiorentino dell'Incarnazione), è registrata da Giovanni Villani nella Nova Cronica, XIII, XXXVI.

Tra i suoi meriti vi fu il suo contributo alla diffusione della cultura tra la borghesia comunale di Firenze. La sua opera Della miseria dell'uomo si può considerare parzialmente originale, anche se integrava pagine di Lotario e di Albertano, rivedute e corrette partendo da una fonte originale ascetica e pessimistica per approdare ad un trattato di morale e di religione indirizzato ai laici.

La sua opera principale fu comunque il Libro de' Vizi e delle Virtudi, scritto sulla falsariga della Psychomachia, caratterizzato dal mcombattimento tra vizi e virtù. L'opera, scritta con uno stile elegante, può essere ritenuta una delle più significative prose precedenti al Convivio.

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Opere

Volgarizzamento delle Historiae adversus paganos di Paolo Orosio
Volgarizzamento dell'Epitoma rei militaris di Flavio Vegezio Renato
Fiore di rettorica
Della miseria dell'uomo
Trattato di virtù e di vizi
Libro de' Vizi e delle Virtudi

Opere spurie

In passato sono state ascritte a Bono Giamboni anche le seguenti volgarizzazioni, attribuzioni oggi non più accettate:
Volgarizzamento del Livres dou trésor di Brunetto Latini
Volgarizzamento dell'Etica di Aristotele
Volgarizzamento della Formula vitae honestae di Martino di Braga
Giardino di consolazione: volgarizzamento del Viridarium consolationis, raccolta di auctoritates, a beneficio dei predicatori, compilata dal frate domenicano Jacopo da Benevento (fl. 1360). A volte è stata attribuita al figlio Iacopo

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Bibliografia

Sulla vita di Bono, gli unici studi disponibili sono:
Robert Davidsohn, Forschungen zur Geschichte von Florenz, IV, Berlino 1908, pp. 362-65.
Santorre Debenedetti, Bono Giamboni, in «Studi Medievali», IV (1912-13), pp. 271-78.

Basato su Debenedetti, ma con importanti rettifiche per quanto riguarda il catalogo delle opere di Bono, è:
Cesare Segre, Bono Giamboni, in Dizionario critico della letteratura italiana, a cura di Vittore Branca, Torino, UTET, 19862.

Bono è stato riconosciuto come autore, e non più come rimaneggiatore, del Fiore di rettorica in:
Bono Giamboni, Fiore di rettorica, a cura di Gian Battista Speroni, Pavia, Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte medioevale e moderna, 1994.

Non aggiunge nulla a quanto già noto, ma fornisce una bibliografia aggiornata:
Simona Foà, Bono Giamboni (Bono di Giambono) in Dizionario biografico degli italiani, vol. 54, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, 2000.

Per una panoramica delle nuove acquisizioni manoscritte delle varie opere di Bono e per l'edizione di un breve compendio del Libro de' Vizi e delle Virtudi contenuto nel ms. Riccardiano 1642 vd.
Paolo Divizia, Ancora un compendio del Libro de' Vizi e delle Virtudi di Bono Giamboni, in «Medioevo Romanzo», XXVII/1 (2003), pp. 33-43.

Un ulteriore testimone del Libro de' Vizi e delle Virtudi è segnalato in:
Antonella Mazzon, Il «Libro de' Vizi e delle Virtudi» di Bono Giamboni. Un nuovo testimone presso la Biblioteca Civica di Padova, in «Critica del Testo», IV/2 (2001), pp. 461-67.

Per quanto riguarda due traduzioni aragonesi delle Historiae adversus paganos di Paolo Orosio derivate dalla versione italiana di Bono Giamboni, vedansi:
Lorenza Passamonti, Le traduzioni aragonesi delle Historiae adversus paganos di Paolo Orosio, in «Medioevo Romanzo», XV/1 (1990), pp. 93-114.
Juan Manuel Cacho Blecua, Las traducciones aragonesas de Orosio patrocinadas por Fernández de Heredia: un folio recuperado, in Aragon en la Edad Media XIV-XV. Homenaje a la profesora Carmen Orcástegui Gros, Zaragoza, Universitad de Zaragoza, 1999.

A proposito di un capitolo spurio presente in alcuni testimoni del trattato Della miseria dell'uomo vd.
Paolo Divizia, I quindici segni del Giudizio: appunti sulla tradizione indiretta della Legenda aurea nella Firenze del Trecento, in Studi su volgarizzamenti italiani due-trecenteschi, a cura di P. Rinoldi e G. Ronchi, Roma, Viella, 2005, pp. 47-64.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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