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Francesco Soave
(✶1743   †1806)

Nel 1796 le truppe di Napoleone Buonaparte occuparono Milano e Soave si rifugiò a Lugano, poiché nel 1793 aveva scritto, sotto lo pseudonimo di Glice Ceresiano, un opuscolo contro gli ideali rivoluzionari, intitolato Vera idea della rivoluzione di Francia, lettera di Glice Ceresiano ad un amico. Ebbe qualche incarico di supplenza nel collegio di Sant'Antonio e tra i suoi allievi ci fu un giovanissimo Alessandro Manzoni.

Il principe di Angri lo invitò a Napoli, per istruire il suo unico figlio, ma, nel 1799, con l'occupazione francese della città, Soave tentò dapprima la fuga in Sicilia e in seguito visse seminascosto, fino a che non gli venne restituita, da parte del governo provvisorio austriaco, la cattedra di Filosofia a Brera. Tuttavia il ritorno dei Francesi nel 1800 gliela tolse definitivamente e Soave si dedicò agli studi ed alle traduzioni. Nel 1802, con la proclamazione della Repubblica Italiana, fu nominato direttore del Collegio nazionale di Modena, al fine di ridare prestigio ad un istituto educativo di antica data, e gli fu affidata la cattedra di Analisi delle idee. Sempre nello stesso anno fu nominato tra i primi 30 membri dell'Istituto Nazionale. Fece parte della classe di Scienze morali e politiche e si occupò in particolare della Metafisica e dell'Etica.

Nel 1803 Soave attirò numerose critiche, per la pubblicazione dell'opera La filosofia di Kant esposta ed esaminata, nella quale tentava di confutare il filosofo tedesco. Nello stesso anno, non riuscendo ad ottenere risultati a Modena, ottenne la cattedra di Analisi delle idee all'Università degli Studi di Pavia. Fu membro della Società Italiana delle Scienze e collaborò alla realizzazione della collana dei "Classici Italiani", voluta dal governo.

Negli ultimi anni scrisse La mitologia ossia esposizione delle favole e descrizioni dei riti religiosi dei gentili..., con l'aggiunta d'un transunto delle Metamorfosi d'Ovidio e la Storia del popolo ebreo compendiata, ad uso delle scuole. Nel 1804 pubblicò la Memoria sopra il progetto di Elementi di ideologia di Antoine-Louis-Claude Destutt de Tracy e l'Esame dei principi metafisici della Zoonomia di Erasmus Darwin, cercando di contrastarne le teorie, in un estremo tentativo di difesa delle ideali acquisizioni dell'Illuminismo da ogni novità che le minacciasse, segno del carattere ormai "moderato e timido" del suo empirismo, governato dal desiderio di un compromesso tra quella parte d'Illuminismo volta ad aspirazioni razionalistiche, alla crescita dell'identità di un suddito-cittadino e allo sviluppo di forme economiche più moderne, e lo sviluppo della religiosità all'interno di forme canoniche, come occasione di crescita culturale e di consapevolezza di comportamentiː un tentativo che si rivelerà alquanto fragile ed arduo. Ormai la sua consapevolezza critica ed il suo rigore scientifico stavano venendo meno.

Nel 1805 si accinse a riordinare ed a risistemare le sue opere, al fine di preparare alcuni libri sull'istruzione per l'Istituto Nazionale, ma la morte lo colse il 17 gennaio 1806 nella casa della sua congregazione, la Colombina, presso Pavia.

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Bibliografia

Angelo Grossi, L. Gianella, Francesco Soave. Vita e scritti scelti, Lugano, 1944.
Giovanni Orelli, La Svizzera italiana, in Alberto Asor Rosa (a cura di), Letteratura italiana. Storia e geografia. L'età contemporanea, 3, 1989, pp. 885-918.
Claudio Marazzini e Simone Fornara (a cura di), Francesco Soave e la grammatica del Settecento, Atti del convegno di Vercelli (21 marzo 2002), Alessandria, Edizioni dell'Orso.
Marina Roggero, La voie italienne vers l'alphabet avant 1860, Histoire de l'éducation, 138 | 2013, 17-33.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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