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Gianfranco Contini
(✶1912   †1990)

Gianfranco Contini (Domodossola, 4 gennaio 1912 – Domodossola, 1º febbraio 1990) è stato un critico letterario, filologo e accademico italiano, storico della letteratura italiana e tra i massimi esponenti della critica stilistica.

Da Domodossola a Parigi; i primi studi

Figlio di Riccardo Contini e Maria Cernuscoli, dopo brillanti studi classici presso il Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola, si laureò in Lettere all'Università di Pavia, dove fu alunno del Collegio Ghislieri, con una tesi sulla vita e l'opera di Bonvesin de la Riva nel 1933; perfezionò i suoi studi a Torino sotto la guida del filologo Santorre Debenedetti l'anno seguente ed entrò in contatto con alcuni dei giovani intellettuali che sarebbero ben presto confluiti nella casa editrice Einaudi: Massimo Mila, Leone Ginzburg e lo stesso Giulio Einaudi. Contini si trasferì dal 1934 al 1936 a Parigi, dove entrò in contatto con studiosi del calibro di Bédier, Millardet e Jeanroy. Ottenne poi un incarico presso l'Accademia della Crusca a Firenze e un insegnamento di letteratura francese a Pisa. In questo periodo inizia il suo rapporto con Montale e la collaborazione a «Letteratura».

Friburgo e la lotta partigiana

Nel 1938 fu chiamato quale ordinario di filologia romanza all'Università di Friburgo come successore di Bruno Migliorini; lì educò una schiera eletta di allievi anche italiani, rifugiati durante la guerra, tra cui si devono ricordare almeno D'Arco Silvio Avalle, Dante Isella e Giorgio Orelli. Presente in Ossola nel 1944, durante la Repubblica dell'Ossola partecipò quale rappresentante del Partito d'Azione alle sedute del CLN e insieme con Carlo Calcaterra studiò una riforma scolastica.

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Da Friburgo alla Società Dantesca Italiana

Dopo la guerra riprese l'insegnamento a Friburgo e lo esercitò sino al 1952, quando ebbe la cattedra di filologia romanza nella facoltà di Magistero, quindi di lingua e letteratura spagnola e di filologia romanza nella facoltà di Lettere dell'Università di Firenze (quest'ultima nel 1956), per passare infine alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nello stesso anno assunse la direzione del Centro di studi di filologia dell'Accademia della Crusca, incarico che mantenne fino al marzo 1971. Accademico dei Lincei dal 1955, presiedette la Società Dantesca Italiana dal 1957 al 1967, e direttore della rivista «Studi danteschi» dal 1957 al 1971 come unico direttore, per poi essere affiancato da Francesco Mazzoni fino al 1982, quando si ritirò. Anche la produzione scientifica, gli studi e le pubblicazioni continuarono senza sosta, nonostante i disagi indotti dalle cattive condizioni di salute. Nel 1987 (o 1985) Contini, in seguito ad una grave malattia, tornò definitivamente a Domodossola, nella villa di San Quirico, dove morì tre anni dopo.

Metodologia


La critica degli "scartafacci" e le varianti d'autore

La critica di Contini viene definita critica delle varianti, poiché il suo metodo non si sofferma unicamente sull'opera data e compiuta (come sostenuto dalla critica idealista crociana), ma analizza anche le edizioni precedenti e le varie fasi correttorie dei manoscritti, quelli che Benedetto Croce, nelle Illusioni sulla genesi delle opere d'arte documentabili dagli scartafacci degli scrittori, chiamava appunto "scartafacci". Più in generale, essa s'inserisce nella corrente della critica stilistica di Karl Vossler e Leo Spitzer. Ma se nel primo vi era un interesse di matrice crociana per l'estetica e nel secondo la ricerca dell'etimo psicologico, Contini si sofferma esclusivamente sul dato linguistico, cercando di ripercorrere la genesi del testo a partire dalle variazioni dell'autore, considerando il prodotto letterario come un'opera in fieri, cioè in divenire:

«La scoperta [di Leo Spitzer] partì dagli studi di Karl Vossler, con la differenza che Contini scartò sia il preponderante interesse, di derivazione crociana, per l’estetica astratta, sia l’indagine psicologistica spitzeriana, riportando invece la ricostruzione dello scarto dalla norma linguistica, del 'clic' dello stile, al puro dato linguistico, considerato come primum ineludibile (e ancora più ineludibile per un dialettologo) dall’interpretazione, da verificare non solo alla luce radente dell’esito finale (il testo stabilito e pubblicato – ovvero reso 'pubblico' – secondo l’ultima volontà dell’autore), ma ai chiaroscuri della sua genesi...»
(Italia)


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La produzione critico-filologica


Le due linee linguistiche

È stato un grande indagatore della letteratura, a tutto campo: dai saggi su Dante e Petrarca fino ai moderni e contemporanei Pascoli, Montale, Gadda e Pizzuto. Ha individuato nella letteratura italiana, vista sotto l'aspetto linguistico-stilistico, due linee che l'attraversano, per così dire, dalle origini al Novecento: una linea plurilinguistica e una monolinguistica. Il plurilinguismo, a cui va la preferenza del critico, caratterizzato da una ricchezza di registri lessicali e da un uso sperimentale del linguaggio, parte da Dante per arrivare sino a Pascoli, Gadda e Pasolini, mentre il monolinguismo, ovvero l'uso esclusivo di una lingua letteraria "alta", prende avvio dal Petrarca.

Critico di Dante

Oltre agli impegni istituzionali nella Società Dantesca Italiana, Contini si prodigò nel curare filologicamente e criticamente le opere dantesche, dopo i grandi risultati compiuti dalla filologia barbiana. Le curatele del 1939 delle Rime, e quelle del Fiore e del Detto d'Amore (da lui attribuite proprio al Sommo Poeta) nel 1984, si sono affiancate alla critica del pensiero dantesco, coniando: il termine di plurilinguismo; Dante come personaggio-poeta; l'analisi degli echi interiori della poesia dantesca, grazie alla quale poté dichiarare Dante il padre delle opere antecitate, tutte idee che confluiranno nel saggio Un'idea di Dante.

Critico di Petrarca

Contini si prodigò, nello studio della letteratura italiana, anche ad analizzare Petrarca. Al contrario di Dante, il poeta aretino si concentrò su di una poesia priva di slanci sperimentalisti e, soprattutto, su di una lingua sola (da qui il monolinguismo). Inoltre, su Petrarca Contini poté applicare concretamente la filologia delle varianti d'autore, grazie alla grande quantità di codici pervenuti del Canzoniere, redatti in vari momenti della vita dello stesso Petrarca. Tali studi confluiranno nel Saggio d'un commento alle correzioni del Petrarca volgare (1943).

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Opere e curatele

Dante Alighieri, Rime, in Gianfranco Contini (a cura di), Nuova universale Einaudi, nº64, Torino, Einaudi, 1970 [1939], SBNIT\ICCU\FER\0141438.
Friedrich Hölderlin, Alcune poesie di Hoelderlin, in Gianfranco Contini (a cura di), Letteratura, nº40, Parenti Editore, SBNIT\ICCU\IEI\0083301.
Gianfranco Contini, Un anno di Letteratura, in Quaderni di Letteratura e d'Arte, nº3, Firenze, Le Monnier, 1942, SBNIT\ICCU\LO1\0092572.
Gianfranco Contini (a cura di), Racconti della scapigliatura piemontese, in Il Centonovelle. Novelliere antico e moderno, nº29, Milano, Bompiani, 1953, SBNIT\ICCU\TO0\0340508.
Gianfranco Contini, Vincenzo De Bartholomaeis, in «Giornale storico della letteratura italiana», CXXX, 1953, p. 550 e segg.
Gianfranco Contini (a cura di), Poeti del Duecento, vol.2, Milano-Napoli, Ricciardi, 1960, SBNIT\ICCU\NAP\0428606.
Gianfranco Contini (a cura di), Letteratura dell'Italia unita 1861-1968, Firenze, Sansoni, 1997 [1968], ISBN88-383-1611-2.
Francesco De Sanctis, Scelta di scritti critici e ricordi, in Gianfranco Contini (a cura di), Classici Italiani, Torino, Utet, 1986, ISBN88-02-01826-X.
Gianfranco Contini, Un'idea di Dante. Saggi danteschi, in Piccola Biblioteca. Nuova serie, nº92, Torino, Einaudi, 2001, ISBN978-88-06-15858-3.
Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, in Gianfranco Contini (a cura di), gli struzzi, nº20, 3ªed., Torino, Einaudi, 1970, SBNIT\ICCU\TO0\0562352.
Gianfranco Contini, Altri esercizi (1942-71), in Paperbacks, nº93, Torino, Einaudi, 1972, SBNIT\ICCU\SBL\0456449.
Roberto Longhi, Da Cimabue a Morandi, in Gianfranco Contini (a cura di), I Meridiani, Milano, Mondadori, 1973, SBNIT\ICCU\RLZ\0309178.
Gianfranco Contini, Esercizi di lettura sopra autori contemporanei, in Collana Paperbacks, nº137, Torino, Einaudi, 1982, ISBN88-06-05372-8.
Una lunga fedeltà. Scritti su Eugenio Montale, in Piccola Biblioteca, nº226, Torino, Einaudi, 1974, ISBN88-06-03860-5.
Francesco Petrarca, Canzoniere, in Gianfranco Contini e Daniele Ponchiroli (a cura di), Nuova universale Einaudi, nº41, 6ªed., Torino, Einaudi, 1975, SBNIT\ICCU\MOD\0033664.
Gianfranco Contini (a cura di), Letteratura italiana del Quattrocento, in Saggi, Firenze, Sansoni, 1995, ISBN88-383-0323-1.
Gianfranco Contini (a cura di), Poeti del Duecento. Poesia "realistica" toscana, in Classici Ricciardi, nº34, Torino, Einaudi, 1977, SBNIT\ICCU\MOD\0042835.
Gianfranco Contini (a cura di), Letteratura italiana delle origini, in Alta fedeltà, Milano, BUR, 2013, ISBN978-88-17-06769-0.
Gianfranco Contini, Schedario di scrittori italiani moderni e contemporanei, in Nuova Biblioteca, Firenze, Sansoni, 1978, SBNIT\ICCU\SBL\0336187.
Eugenio Montale, L'opera in versi, in Gianfranco Contini e Rosanna Bettarini (a cura di), I Millenni, Torino, Einaudi, 1980-1981, ISBN88-06-05090-7.
Gianfranco Contini, Ultimi esercizî ed elzeviri (1968-87), Torino, Einaudi, 1987, ISBN88-06-59911-9.
Gianfranco Contini (a cura di), Antologia leopardiana, in Universale letteraria Sansoni, Firenze, Sansoni, 1988, ISBN88-383-0066-6.
Gianfranco Contini, Italia magica. Racconti surreali novecenteschi scelti e presentati da Gianfranco Contini, in SuperCoralli, Torino, Einaudi, 1988, ISBN88-06-11450-6.
Carlo Emilio Gadda, Lettere a Gianfranco Contini a cura del destinatario 1934-67, in Saggi Blu, Milano, Garzanti, 1988, ISBN978-88-11-59835-0.
Gianfranco Contini, Quarant'anni d'amicizia. Scritti su Carlo Emilio Gadda (1934-1988), in Piccola biblioteca Einaudi, nº505, Torino, Einaudi, 1989, ISBN88-06-11481-6.
Gianfranco Contini, La parte di Benedetto Croce nella cultura italiana, in Saggi brevi, nº6, Torino, Einaudi, 1989, ISBN88-06-11423-9.
Gianfranco Contini, Breviario di ecdotica, Torino, Einaudi, 1990, ISBN88-06-11894-3.
Gianfranco Contini, Lettere all'Editore (1945-1954), a cura di Paolo Di Stefano, Torino, Einaudi, 1990, SBNIT\ICCU\BAS\0236223.
Gianfranco Contini (a cura di), Poeti del Dolce stil novo, in Oscar classici, nº194, Milano, Mondadori, 1991, ISBN88-04-34046-0.
Eugenio Montale, 'Eusebio e Trabucco. Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini, in Dante Isella (a cura di), La Collana dei casi, nº39, Milano, Adelphi, 1997, ISBN978-88-459-1342-6.
Gianfranco Contini (a cura di), La letteratura italiana Otto-Novecento, in Le letterature del mondo, 2ªed., Milano, Rizzoli, 1998, ISBN88-17-11254-2.
Emilio Cecchi, L'onestà sperimentale. Carteggio di Emilio Cecchi e Gianfranco Contini, in La Collana dei casi, nº46, Milano, Adelphi, 2000, ISBN978-88-459-1532-1.
Gianfranco Contini, Poesie, in Pietro Montorfani (a cura di), Biblioteca Aragno, Torino, Aragno, 2010, ISBN978-88-8419-457-2.
Gianfranco Contini, Dove va la cultura europea?: relazione sulle cose di Ginevra, in Luca Baranelli e Daniele Giglioli (a cura di), Quodlibet, nº59, Macerata, Quodlibet, 2012, ISBN978-88-7462-417-1.

Bibliografia

Ettore Bonora, Breve discorso sul metodo di Gianfranco Contini, in Protagonisti e problemi. Saggi e note di storia della critica letteraria, Torino, Loescher, 1985, pp.176–210, SBNIT\ICCU\TO0\0002290.
Gianfranco Contini, Il Fiore e il Detto d'amore: attribuibili a Dante Alighieri, in Opere minori di Dante Alighieri, Milano, Classici Ricciardi-Mondadori, 1995, ISBN88-7817-104-2.
Dante Isella, MONTALE CONTINI: le nostre vite parallele. Caro Eusebio, caro Trabucco: due pseudonimi per cento lettere, in Corriere della Sera, 19 novembre 1997.
Paola Italia, Contini, Gianfranco, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
Gino Tellini, Metodi e protagonisti della critica letteraria, Milano, Mondadori Education, 2010, ISBN978-88-00-74003-6.
Giorgio Petrocchi, Gianfranco Contini, in Letteratura italiana. I critici, V, Milano, Marzorati, 1987, pp.3801–3817, SBNIT\ICCU\UFE\0686793.
Carlo De Matteis, Contini e dintorni, Pisa, M. Pacini Fazzi, 1994, ISBN88-7246-138-3.
Stefano Agosti, L'expérience critique de Gianfranco Contini, in Critica della testualità, Bologna, Il Mulino, 1994, ISBN88-15-04580-5.
Francesco Mazzoni, Lettera da non spedire a Gianfranco Contini, in Studi Danteschi, LXVIII, Le Lettere, 2003, pp.167–209, SBNIT\ICCU\UFI\0437843.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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