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Marco Lastri
(✶1731   †1811)

Il percorso intellettuale dell’autore continuò a essere caratterizzato dalle polemiche: una pubblicazione nella Gazzetta ecclesiastica, effettuato in forma anonima, era portatore di un’opinione diametralmente opposta rispetto all’ideologia di base della Gazzetta e gli valse numerose critiche.

Lastri sosteneva, infatti, che il clero doveva rendersi utile alla società in modo attivo, sia nell’ambito scientifico sia in quello artistico, mentre la Gazzetta riteneva che la Chiesa dovesse limitarsi a una “sana critica” (gennaio- aprile 1776).

Sempre nel 1776, Lastri pubblicò il Discorso dell'agricoltura di G.B. Tedaldi (XVI sec.) e l'Osservatore fiorentino sugli edifizj della sua patria (Firenze).

Quest’ultima si poteva ritenere una vera e propria guida al “forestiero filosofo”, in quanto venivano espletati al suo interno aneddoti, personaggi, curiosità e informazioni storico-artistiche. L’ennesimo cambio di genere rendeva ulteriormente evidente l’eclettismo culturale di Lastri.

In questi anni il Lastri ebbe un interesse particolare per gli “oltramontani”, che a suo giudizio coltivavano il gusto per la filosofia. Questo può essere dedotto dalla corrispondenza che ebbe con A. M. Bandini.

Nel 1778 ottenne il ruolo di direttore della redazione delle Novelle letterarie e sempre nello stesso anno effettuò un viaggio da Ferrara a Napoli.

Napoli la definì un "paradiso terrestre" (scritto a un amico nell'aprile del 1778: Firenze, Biblioteca nazionale, Acquisti e doni, b. 94, ins. 20).

Tradusse poi dall’inglese i sette Discourses sulle arti del disegno di J. Reynolds, poiché riteneva che le traduzioni già effettuate precedentemente da G. Baretti fossero “in lingua piuttosto bergamasca che italiana” (Lastri, Efemeridi, c. 54).

Il Lastri polemizzò anche su temi di politica economica con G.M. Ortes attraverso corrispondenza.

Egli ebbe corrispondenze anche con G. Arduino, A. Zorzi, F. Re e G. Filangieri a cui chiese delucidazioni per la parte della Scienza della legislazione dedicata al diritto criminale (Firenze, Biblioteca nazionale, Autografi Gonnelli, cass. 13, cc. 151-152, lettera di Filangieri, Napoli, 19 ott. 1781).

Dopo l’ascrizione all’Accademia Etrusca di Cortona (1778), Lastri, nel 1779, non solo ristampò ma aggiunse anche rilevanti interventi con tanto di note proprie e prefazione alla versione italiana dell’Antico e Nuovo Testamento, opera edita da A. Martini nel 1769 a Torino; la ristampa, invece, avvenne a Firenze. L’intento di questa parziale revisione dell’opera era quello di semplificarne l’eccessiva erudizione e facilitarne, quindi, una buona e più facile comprensione in un’ottica di divulgazione.

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Proprio con l’intento di diffondere la cultura anche nei ceti sociali più bassi, iniziò su Novelle Letterarie una battaglia contro Rousseau e l’opera Contrat social, poi trascinata, sebbene in toni più pacati, fino ai primi anni ottanta con la corrispondenza con il magistrato F. Naville, ucciso nel 1793 dai robespierristi. In quegli anni Lastri si impegnò molto a sostenere la legge sull’abolizione della pena di morte (emanata da Pietro Leopoldo nel 1787), utilizzando come mezzo principale il suo periodico; a ciò contribuì anche il contesto della politica internazionale e del riformismo toscano liberista.

In questo periodo cercò di tenersi occupato anche in attività secondarie, come la direzione dell’orto botanico (1783) e la frequentazione del salotto di Maria Maddalena Morelli, poetessa nota come Corilla Olimpica. Riuscì, inoltre, ad arricchire l’uso della lingua inglese, grazie anche ai contatti con la comunità inglese di Firenze, tanto da tradurre le elegie di Th. Gray, pervase da una profonda malinconia che si stava diffondendo anche in Lastri stesso.

Lo spirito patriottico e filorepubblicano del Lastri lo spinse a comporre l’Elogio da Amerigo Vespucci (Firenze 1787) su proposta dell’Accademia Etrusca, ma, già nel 1792, l’autore, deluso dal poco consenso ricevuto, tornò più vicino a posizioni filomonarchiche, esortando i coloni americani ad affidarsi alla guida di sovrani come Pietro Leopoldo e Luigi XVI. Con la partenza di Pietro Leopoldo per Vienna (1792) venne annunciato, nel dispiacere delle persone a Lastri più care, la fine della pubblicazione delle Novelle Letterarie, proprio a causa della non più possibile protezione sovrana.

Dal 1791 al 1795, a Firenze, pubblicò l’Etruria Pittrice, opera in due volumi corredati di tavole: in esse trovò spazio soprattutto la pittura toscana e in particolar modo quella prerinascimentale. L’opera fu accolta con favore da L.Lanzi, mentre, a causa della poca attenzione data ai pittori e alla loro biografia, G. Vasari lo criticò aspramente.

Nelle ultime lettere a Bandini e Pelli, il Lastri mostrò di essere interessato a progetti come Giornale georgico, destinato alla vita delle campagne e alla politica agraria e commerciale, l’Almanacco di economia del Granducato di Toscana, e Il cappello di paglia, dedicato alla manifattura della paglia praticata a Signa.

Mosso dal desiderio di trascorrere una vita in ritiro da “filosofo campagnardo”, rifiutò la cattedra di storia naturale ed agricoltura a Forlì. Nel 1806 fu ammesso col nome di “Lucido” nell’Accademia La Colombaria di Firenze e nel 1808, divenuto il Granducato di Toscana Regno d’Etruria, con Questioni statistiche fatte dal governo francese rispose agli interrogativi del governo francese sulla produzione dell’olio e del vino in Toscana.

Morì il 24 dicembre 1811 “per un colpo apoplettico”. La perdita venne definita dal Giornale del Dipartimento dell’Arno “sensibilissima a tutti i buoni e a’ cultori delle lettere".

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Opere principali

Lastri, Marco, 1793, Regole per i padroni dei poderi verso i contadini per proprio vantaggio e di loro, con dei Avvisi ai medesimi sulla loro salute. Aggiuntavi alcuni pensieri di un dilettante d'agricoltura sopra il problema di rivestire di piante, e coltivar le montagne spogliate. rovasi in fine de' quesiti fatti ad un dilettante d'agricoltura pistojese sulla coltivazione delle patate, e risposte ai medesimi; e una memoria sull'utilita de' cannetti, e sul metodo di piantarli e custodirli. del proposto Lastri autore delli dodici Calendarj ossia Corso completo di agricoltura pratica. - In Venezia: nella stamperia Graziosi a Sant'Apollinare.
Lastri, Marco, 1763, Elogi degli uomini illustri toscani
Lastri, Marco, 1776, Osservatore fiorentino sugli edifizj della sua patria Firenze: nella stamperia di Ant. Gius. Pagani, e Comp.2
Lastri, Marco, 1793, Calendario del vangatore nel quale restano descritte le faccende mensuali del vangatore scritto dal proposto Lastri, produzione che deve essere sommamente cara agli agricoltori - In Venezia: nella stamperia Graziosi a Sant'Apollinare.
Lastri, Marco, 1793, Calendario del pecorajo nel quale restano descritte le faccende mensuali del pecorajo scritto dal proposto Lastri: trattato necessario a chiunque nelle loro campagne vuol trar profitto da questo ricco ramo d'industria nel quale tutto è trattato diffusamente specialmente in ciò che riguarda le Lane - In Venezia: nella stamperia Graziosi a Sant'Apollinare.
Lastri, Marco, 1793, Calendario del castagnajo nel quale restano descritte le faccende mensuali del castagnajo. Scritto dal proposto Lastri descrizione utilissima nella quale s'indica l'unico mezzo di far propagare una pianta di tanta utilita per alimentare la gente della campagna, articolo dell'agricoltura in molti luoghi dell'Italia trascurato; con infine la regola per macinar le castagne, e la maniera di conservarne la farina - In Venezia: nella stamperia Graziosi a Sant'Apollinare.
Lastri, Marco, 1793, Calendario del maremmano nel quale restano descritte le faccende mensuali del lavoratore maremmano pubblicato dal proposto Lastri libretto utilissimo,che insegna la vera maniera di far la sementa, e le altre faccende sino alla tiratura e riponitura de'grani - In Venezia: nella stamperia Graziosi a Sant'Apollinare.
Lastri, Marco, 1793, Ricette veterinarie e georgiche / raccolte per bene dei proprietari delle terre, e dei contadini dal proposto Lastri autore dei dodici calendarj, ossia Corso completo di agricoltura pratica - In Venezia: nella stamperia Graziosi a Sant'Apollinare.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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