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Olindo Guerrini
(✶1845   †1916)

Olindo Guerrini, noto anche con lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti e con altri nomi d'arte come Argìa Sbolenfi, Marco Balossardi, Giovanni Dareni, Pulinera, Bepi e Mercutio (Forlì, 4 ottobre 1845 – Bologna, 21 ottobre 1916), è stato un poeta e scrittore italiano, nonché bibliofilo e studioso di letteratura italiana.

Considerato esponente della poesia realista di epoca positivista, spaziò dalla lirica intimista alla poesia dialettale e satirica (spesso di tono anticlericale), dallo stile classico e carducciano fino alle tematiche anticonformiste, pre-decadentiste e naturalistiche della scapigliatura.

«Sono nato (ahimè!) a Forlì; ma la mia vera patria è Sant'Alberto, 15 km al nord di Ravenna, dove i miei avi hanno sempre vissuto»
(O. Guerrini, La mia giovinezza, Zanichelli, 1916)

Nacque a Forlì poiché la madre era forlivese e riteneva di essere meglio assistita nella sua città. Dopo il primo anno si trasferì nella casa di famiglia a Sant'Alberto di Ravenna. Il padre Angelo (1808-1873) era il farmacista del paese. Sua aspirazione era che il figlio, l'unico maschio (aveva una sorella maggiore, Luisa) continuasse l'attività. La sua formazione fu affidata ai religiosi del collegio municipale di Ravenna. Espulso per indisciplina, Guerrini passò nel 1859 al Collegio Nazionale di Torino. Ottenne a stento la licenza, come egli stesso ammise, causando il malumore del padre, che dovette rinunciare ai suoi propositi. Olindo si iscrisse così alla Facoltà di Giurisprudenza all'Università di Bologna, città dove trascorse quasi tutto il resto della sua vita.

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Si laureò ed entrò in uno studio di avvocati, ma riconobbe ben presto che la pratica forense non faceva per lui. Partecipò attivamente, invece, alle lotte politiche locali. Venne eletto consigliere comunale di Ravenna negli anni 1870, 1872, 1879 e 1883. Fu anche assessore negli anni 1873-74, durante i quali istituì la sezione dei pompieri e fondò una biblioteca popolare a Sant'Alberto. Nel 1872 fu iniziato in Massoneria nella Loggia "Dante Alighieri" di Ravenna, divenne Maestro massone nella Loggia "Otto Agosto" di Bologna nel 1887 e raggiunse il 33º ed ultimo grado del Rito scozzese antico ed accettato: Sovrano grande ispettore generale7.

Nel 1874 fu uno dei collaboratori del giornale satirico bolognese Il Matto. Nello stesso anno si sposò con Maria Nigrisoli e fu assunto alla Biblioteca Universitaria di Bologna, della quale divenne in seguito direttore. Nel 1889 fu eletto membro del consiglio provinciale scolastico di Bologna. Nel 1891 diede le dimissioni e si ritirò dalla vita politica attiva. Nel 1898 gli fu intentata una causa per diffamazione dall'allora vescovo di Faenza, mons. Giovacchino Cantagalli poiché il 25 settembre di quell'anno era apparsa sul periodico locale Il Lamone8 (a indirizzo radicale) un sonetto ("Parla il pastore") irriverente verso il vescovo. Il sonetto era firmato «Argìa Sbolenfi», uno degli pseudonimi di Guerrini.

Dopo una condanna in primo grado il 14 giugno 1899, che comportò una multa di 250 lire, Guerrini ricorse in appello e fu assolto9. Il 28 novembre 1914 si trasferì a Genova poiché, essendo scoppiata la guerra, ed essendo troppo anziano per prendervi parte attivamente, aveva offerto il proprio servizio ove occorresse ed era stato nominato bibliotecario nel capoluogo ligure. Rimase sotto la Lanterna per circa un anno, poi tornò a Bologna, ove morì a causa di un cancro alla gola il 22 ottobre 1916.

È sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna, nel pozzetto di famiglia numero 877, al terzo transetto della Sala del Colombario.

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Opere


Poesie in italiano (in volume)

Postuma, Bologna, Zanichelli, 1877.
Polemica, Bologna, Zanichelli, 1878.
Nova polemica, Bologna, Zanichelli, 1878 (seconda edizione: 1879).
Giobbe, serena concezione di Marco Balossardi, nella terra di Hus, a spese della colonia arcadica Simetea, 1882.
Rime di Argia Sbolenfi, Bologna, Zanichelli, 1897.
Le Rime, Bologna, Zanichelli, 1903.
Molte delle poesie di questi volumi furono musicate, di seguito se ne dà un'esemplificazione:
Fior di siepe, versi di Olindo Guerrini, musica di Pasquale Chillino, Lecce - G. Lazzaretti e C., 1913
Vieni Nerina!, versi di Olindo Guerrini, musica di Francesco Paolo Frontini, ed. Benenati, 1878
S'io fossi, versi di Olindo Guerrini, musica di Francesco Paolo Frontini, ed. Lucca, 1883

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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