Indietro Indice Autori Italiani

Pietro Francesco Orsini
(✶1649   †1730)

Pontificato


Relazioni con le istituzioni della Chiesa

Il 7 settembre 1724 il pontefice pubblicò la bolla Romani pontificis in cui stabilì che la carica di decano del Collegio cardinalizio spettasse al cardinale più longevo. Impose ai porporati una veste meno lussuosa e meno mondana;

Il 23 settembre dello stesso anno pubblicò la bolla In supremo, nella quale stabilì le funzioni dei sacerdoti nelle processioni; il successivo 30 settembre concesse alle confraternite francescane di operare anche al di fuori del proprio ordine (Sacrosancti apostolatus).

Siccome alcuni abati regolari neoeletti mancavano di chiedere, come da tradizione, la benedizione al vescovo diocesano, il pontefice fissò l'obbligo di ricevere la benedizione entro un anno dalla nomina (Commissi nobis, 6 maggio 1725);

L'8 giugno 1725 pubblicò una raccolta di leggi (costituzione apostolica Ex quo divina). In essa stabilì che non può ritenersi salvo, anche rifugiandosi in una chiesa, colui che ha compiuto in modo proditorio un omicidio, ed anche l'uccisore del suo prossimo con premeditata decisione. Nella stessa costituzione apostolica è contenuto un provvedimento riguardante i Cavalieri dell'Ordine di Malta in cui si disciplina il duello; proibì inoltre ai sacerdoti di farsi crescere la barba e di vestirsi con abiti laici.

Il 14 giugno 1727 pubblicò la costituzione apostolica Maxima vigilantia con la quale stabilì per ogni sede episcopale e casa religiosa esistente in Italia l'obbligo di istituire un archivio

Il 26 gennaio 1725 il pontefice riconobbe l'istituto di Fratelli delle scuole cristiane fondato dal religioso francese Giovanni Battista de La Salle;

Nel 1727 confermò i privilegi dell'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro;

Nel 1729 riconobbe la Confraternita della Buona Morte (Bona Mors), che eresse in arciconfraternita.

Per favorire lo sviluppo di seminari diocesani, istituì una commissione speciale, la Congregazione dei seminari.

continua sotto




Decisioni in materia liturgica

Nel 1725 il pontefice celebrò il giubileo universale della cristianità. Fautore della morigeratezza dei costumi, rinunciò alla carica di "Gran Penitenziere". Durante l'anno giubilare tenne un sinodo della Chiesa romana nella Basilica del Laterano;

Nello stesso anno approvò la pubblicazione del Memoriale rituum, con il quale consentì alle chiese minori (per esempio, le parrocchie con un solo sacerdote) di celebrare le Sante Messe che, nelle altre chiese, vanno celebrate con solennità. Sempre nel 1725 emanò un provvedimento con il quale annullò le esenzioni al funerale religioso;

Nel 1726 introdusse nelle Litanie dei santi il nome di Giuseppe; nello stesso anno consentì ai fedeli di pregare la Madonna con il titolo di Nostra Signora del Monte Carmelo; l'anno seguente aggiunse il titolo di Madonna dei Sette Dolori;

Nel 1727 riformò il Caeremoniale Episcoporum (Cerimoniale dei vescovi, modificato più volte nei secoli) stabilendo che fosse ripristinato l'uso originario (bolla Licet alias, 7 marzo 1727).

Nel 1727 intervenne nella controversia dei riti malabarici, disputa che si trascinava da anni e riguardava il modo con cui i Gesuiti missionari in India avevano accolto le usanze locali nella liturgia cattolica. Il pontefice ingiunse i missionari ad uniformarsi ai decreti della Santa Sede;

Istituì la memoria liturgica di Giovanni da San Facondo nel giorno 12 giugno;

continua sotto




Relazioni con le chiese nazionali


Repressione del giansenismo

Nel 1724 il clero francese propose al Papa di ritirare la costituzione apostolica Unigenitus Dei Filius, emessa da Clemente XI nel 1713 con la quale il predecessore aveva inteso sradicare il fenomeno del giansenismo. Il proveddimento aveva provocato però anche delle divisioni tra i vescovi, minando l'unità della Chiesa francese. La risposta di Benedetto giunse in occasione del sinodo della Chiesa romana avvenuto durante l'anno santo 1725. Il pontefice richiese agli appellanti un'incondizionata accettazione della bolla e incaricò l'Ordine domenicano di far rispettare le disposizioni della Santa Sede. Il 28 giugno 1728 pubblicò la bolla Pretiosus con la quale confermò che la teologia tomista è incompatibile con il pensiero di Giansenio e di Pasquier Quesnel. L'arcivescovo di Parigi, il molto influente Louis-Antoine de Noailles, si pronunciò a favore della bolla pontificia.

Chiesa olandese

Il pontefice scomunicò il vescovo olandese Cornelius van Steenoven, riconoscendo come illegale la sua consacrazione, avvenuta il 14 ottobre 1724. Con la scomunica di Steenoven nacque quindi la Chiesa vetero-cattolica dei Paesi Bassi, considerata dai cattolici scismatica, anche se non eretica.

Decisioni riguardanti gli ebrei

Con la bolla Nuper pro parte dilectorum (8 gennaio 1726) assegnò una dote alle ragazze ebree neofite cristiane. Il 14 febbraio 1727 (Emanavit nuper) pubblicò le disposizioni necessarie per il battesimo degli ebrei. Il 21 marzo 1729 (Alias emanarunt) vietò agli ebrei di commerciare talune merci.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

Pagina precedente
2/3
Pagina successiva
Indietro Indice Autori Italiani