Preposizioni tra e fra
1002. Alle preposizioni propriamente dette appartiene sotto certi rispetti anche TRA o FRA, che significa posizione in mezzo a due cose, quindi partecipazione, reciprocità, interiorità, posteriorità ecc.; io sto fra due fuochi; viveva tra i nemici; si parlarono fra loro; disse fra sè queste parole; con un fare tra burlevole e rispettoso; egli ha fra i venti e i quarant'anni; fra pochi giorni vengo a trovarti.

Reggimento delle preposizioni proprie
1003. Le preposizioni propriamente dette possono reggere il sostantivo o una parola sostantivata, possono inoltre reggere l'infinito, come pure avverbii ed altre preposizioni (§ 10), e talora senza alterarne notabilmente il significato. Vado a letto, mi diletto del bello; parto da lui; vado a far colezione; di qui, di là, in su, in giù; di sotto, di sopra, di rimpetto, di giù, di prima, in oltre, da vicino ecc. Circa di molto pel semplice molto vedi addietro, cap. XI, § 5 in fine.

1004. Molte delle altre preposizioni (§ 11) risultano appunto di nomi od avverbii composti con preposizioni proprie; p. es. appiè, accosto, attorno, appresso, invece, dallato (vedi Gr., P. III, cap. X passim).

1005. Si possono usare più preposizioni di seguito, quando vogliasi indicare una relazione di luogo più complessa. Non è chi al primo vederlo di su le mura di Milano non lo discerna tosto. Manzoni. - Io sono stato in su libri più di due ore a studiare questo caso. Machiavelli. - Boschi che si prolungano su per la montagna. Manzoni. - Escimi di tra i piedi, villan Temerario. Manzoni. -

1006. Chi vi approda da oltre il Tago. Alfieri. - Preponendo l'onore e la grandezza di Leone agli appoggi che potesse farsi per dopo la sua morte. Guicciardini. - Non uscirono di fra' rei per fare maggior penitenza, ma piuttosto di fra' buoni per vivere iniquamente. Cavalca. - Ha procacciato feltri bianchi per indosso. Lasca. - Dovea partirsi per a certo luogo indeterminato. Giambullari.

Preposizioni secondarie o improprie
1007. Le altre preposizioni, che potremmo chiamare secondarie o improprie, sono di lor natura modi avverbiali, ma in tanto differiscono dai veri avverbii, in quanto includono in sè la relazione con un complemento. Anch'esse si antepongono al sostantivo o agli infiniti de' verbi, come le preposizioni proprie, e servono a meglio determinare il senso.

1008. Es.: sono in casa, sono dentro la casa; esco di città, esco fuor di città; abito a San Giovanni, abito intorno a o presso a San Giovanni; vivo cogli amici, vivo insieme cogli amici. Orazio sol contro Toscana tutta. Senza pane non v'è gioja. Cammino rasente il muro.