353. Altre congiunzioni di uguale o simile valore sono non sì tosto .... che, non appena .... che, non prima .... che. Non vi erano appena giunti, che il conte, volgendosi alla figlia, le diceva. Grossi.

354. Spesso serve allo stesso significato la particella che interposta fra il participio passato e l’ausiliare (avere, essere) posposto sempre al participio. Finito ch’ebbe di leggere, stette lì alquanto a pensare. Manzoni. – Sciolto che fu il Pagan con leggier salto, Dall’ostinata furia di Bajardo, Si vide cominciar ben degno assalto. Ariosto.

355. Dopochè, poichè, dappoichè, dacchè, e di rado posciachè, segnano un tempo anteriore alla proposizione principale. Dopochè fu consacrato e coronato ..., imperò quattordici anni. G. Fiorentino. – A te convien tenere altro viaggio, Rispose poi che lagrimar mi vide. Dante. – Dacchè segna più precisamente tutto un tempo fino dal principio. Ed io da che comincia la bell’alba, Non ho mai tregua di sospir. Petrarca.

356. Quando da che si riferisce ad un nome indicante il tempo trascorso, si suole omettere da. Quanti anni son che il Boccadoro scrisse Questo de’ tempi suoi! G. Gozzi. – Già il sesto anno volgea che in oriente Passò il reame cristiano all’alta impresa. Tasso.

357. Anzi che, avanti che, prima che, finchè, fino a tanto che e sim. indicano che il tempo della prop. subordinata è posteriore a quello della principale. Si trovò alla Malanotte un po’ prima che la carrozza ci arrivasse. Manzoni. – Seguirò l’ombra di quel dolce lauro, Finchè l’ultimo dì chiuda questi occhi. Petrarca.

358. Finchè, fintantochè in questo senso si accompagnano spesso coll’avverbio negativo non. Il mio cuore non può essere in pace, finattantochè egli non si riposi in voi. Trattato della Sapienza. – Non si destò finchè garrir gli uccelli Non sentì lieti. Tasso. – E stia giù fuori cogli orecchi intenti, Tra quelle schiere finch’ei non intenda ecc. Lippi. – Ciò specialmente si fa quando anche la prop. principale abbia senso negativo, e quando ad ometter l’avverbio non potrebbe sorgere equivoco.

359. Qualora, ogni volta che, qualunque volta che, ognora che, sempre che ecc. segnano il ripetersi d’una medesima azione. Prestissimo (prontissimo) a correggermi sempre, ogni volta che da chiunque si sia mi saranno mostrati amorevolmente gli errori miei. Varchi. – Sempre che presso gli veniva, quanto potea con mano la lontanava (l’allontanava). Boccaccio.