Uso delle proclitiche
91. Negli altri casi o si tace il pronome, o si mettono, com'è solito specialmente nel parlar vivo di Firenze, le proclitiche gli, e', la, le.
È errore l'uso di lo come soggetto; per esempio: lo si vede arrivare; quando lo si loda, arrossisce; mentre potrebbe dirsi quando la si loda, perchè la forma la è vera proclitica.

Egli in senso neutro
92. Egli, e le forme proclitiche gli ed e', si costruiscono anche molto spesso con il verbo, riferiti ad un concetto astratto, ad una proposizione o sentenza.
Così pure si costruisce la riferito a cosa o ad altro nome astratto sottinteso; p. es. la non può andare a questo modo, la non è giusta ecc. ecc. (Vedi più oltre, nei Pronomi Dimostrativi).

Pronomi personali senza necessità
93. I pronomi personali si usano molte volte senza necessità, per giovare alla forza od all'affetto, e talora per la stessa ragione si ripetono, specialmente dopo un'interrogazione.

Pronomi personali rafforzati
94. Per rafforzare il pronome personale vi si aggiunge, quando è necessario, il pronome d'identità stesso o medesimo.
Per separare una classe di persone da un'altra si aggiunge a noi e voi il pronome altri, altre.

Usi frequenti dei pronomi personali
95. Io per me nel senso di io, ma con maggior forza.
Da me o da per me; da te o da per te; da sé o da per sé; da loro o da per loro; da me, te, noi medesimi o sim. nel senso di con le proprie forze, senza aiuto d'altri.
Da me a me (o anche da me, da me; da sè, da sé); da te a te, da sè a sè nel senso di con sè medesimo, nel proprio interno.
Da te a me, da lui a me e sim. cioè a quattr'occhi, senza che altri ci ascolti.

96. Nelle forme da me solo, da te solo, da noi soli ecc. è errore omettere il pronome e dire, come alcuni fanno, da solo, da soli.