3. Si dice così le virtù, le verità, le bellezze, le dolcezze, le beatitudini ecc. Però, non tutti i sostantivi astratti si possono usare al plurale; sarebbe difficile usare le onestà, le mansuetudini, le pigrizie, le frette, le sanità, le saluti, le fortezze (in senso astratto), e tante altre forme somiglianti.

Nomi plurali per il singolare
4. Di parecchi sostantivi talvolta si usa il plurale nel medesimo o quasi nel medesimo significato del singolare; ciò accade specialmente nello stile scelto e nel verso: così si dice le vesti, per la veste, le chiome per la chioma, i cieli per il cielo, i veli per il velo; i costumi, gli effetti, le forze, le genti, le grazie, le misure, le mosse, i natali, i panni, le rime, le rovine, i sali (in senso di facezie), gli scenari, le vacanze, ed altri; forse per la ragione che tali cose sono o si guardano come molteplici.
Si dice prendere le parti di qualcuno, e far le viste più spesso che prendere la parte o far vista; passare agli eterni riposi anziché al riposo eterno.

Nomi singolari per il plurale
5. Di altri sostantivi si può invece usare il singolare nello stesso senso del plurale, specialmente dove si parla di membra o parti del corpo; per esempio l'occhio, il braccio, la gamba, la spalla, l'orecchio, il crine, il piede, per gli occhi, le braccia, i piedi ecc. e così pure il passo per i passi; la vela per le vele. Si dice essere di gamba lesta piuttosto che di gambe leste ecc. In verso si usa anche l'ala per le ali, l'onda per le onde, il flutto per i flutti ecc.
Mano in singolare indica spesso la mano destra.
Alcuni sostantivi, benché appartengano alla classe dei numerici, prendono al singolare senso collettivo e valgono come se fossero usati al plurale; tali sono pesce e foglia, quando significa le foglie dei gelsi.
Si usa regolarmente il plurale per indicare uno stesso genere di cose tenute o usate da più soggetti.
Fa eccezione il caso in cui più cose o più persone hanno in comune una sola e medesima cosa, poiché in tal caso è chiaro che si richiede il singolare. Si usa anche il singolare quando il sostantivo è in una frase avverbiale o verbale oppure è in senso metaforico o quando, per una ragione qualsiasi, non deve essere posto in rilievo; per esempio avere in bocca per indicare qualcosa che si menziona ad ogni momento; mostrare in viso o in faccia, tenere in mano ecc.