La virgola e la e

Chi ha detto che prima o dopo la congiunzione e non si può mettere la virgola? Sentite ciò che dice, in proposito, il compianto linguista Aldo Gabrielli.
«Continua a venir insegnata nelle scuole un’altra regola fantasma: prima della congiunzione e non si mette mai la virgola».
Abbiamo detto che la virgola e tutti gli altri segni di interpunzione hanno una funzione essenzialmente stilistica, e il loro uso non può essere regolato che molto genericamente dalla grammatica. Essi sono come le pause musicali: mettendo, togliendo, spostando una pausa, la musica cambia.
Per esempio, possiamo dire che Marta è una donna giovane e bella; ma possiamo anche dire, volendo sottolineare con una breve pausa la seconda qualità, la bellezza: Marta è una donna giovane, e bella; come a dire e anche bella.
In quali casi metteremo dunque questa virgola? In tutti quei casi in cui si voglia, con quel segnetto, dar risalto a un particolare elemento del periodo, anche se questo elemento è preceduto dalla congiunzione e.
Sentiamo come usava queste pause il Foscolo ne I Sepolcri: «Si spandea lungo nei campi / di falangi un tumulto e un suon di tube / e un incalzar di cavalli accorrenti, / scalpitanti su gli elmi ai moribondi, / e pianto, ed inni, e delle Parche il canto».
È un esempio lampante: le prime due e, nessuna virgola, poiché il periodo deve svolgersi sciolto, precipitoso; le ultime tre e, tutte precedute dalla virgola, che spezza il periodo in tre pause brevi e solenni.
Ma non solo le virgole possono precedere la congiunzione e; tutti i segni di interpunzione possono precederla, perfino il punto fermo. Riprendiamo I Sepolcri: «Ivi Cassandra... / venne; e all’ombra cantò carme amoroso, / e guidava i nepoti, e l’amoroso / apprendeva lamento a giovinetti. / E dicea sospirando: Oh, se mai d’Argo...».

27-05-2009 — Autore: Fausto Raso