Femminili di professione

Nonostante le raccomandazioni della prestigiosa Accademia della Crusca, i grandi dicitori radiotelevisivi continuano, imperterriti, a bombardarci di strafalcioni linguistici tipo la ministro. Noi non ci stancheremo mai di condannarli. La sola forma corretta è la ministra.
Le parole terminanti in -o, -aio/-ario mutano in -a, -aia/-aria: architetta, avvocata, chirurga, commissaria, ministra, prefetta, primaria, sindaca
Le parole terminanti in -sore mutano in -sora: assessora, difensora, evasora, revisora
Le parole terminanti in -iere mutano in -iera: consigliera, portiera, infermiera
Le parole terminanti in -tore mutano in -trice: ambasciatrice, amministratrice, direttrice, ispettrice, redattrice, senatrice
Le parole terminanti in -e/-a non mutano, ma chiedono l'anteposizione dell'articolo femminile: la custode, la giudice, la parlamentare, la presidente
Come sopra per i composti con il prefisso capo-: la capofamiglia, la caposervizio
Le forme in -essa e altre forme di uso comune vengono conservate: dottoressa, professoressa.

02-10-2019 — Autore: Fausto Raso