Passare in razza

A proposito di dirazzare, di cui abbiamo parlato giovedì scorso, per associazione di idee ci è venuto alla mente il modo di dire passare in razza. Questa locuzione è affine a quella latina promoveatur ut amoveatur (gli si dia una promozione per rimuoverlo).

Chi passa in razza, dunque? Colui (o colei) che viene insignito di un'alta carica puramente onorifica che in realtà, però, comporta l'allontanamento dai compiti importantissimi espletati dall'interessato. Si dice, insomma, di personaggi che vengono promossi di grado perché cessino di occuparsi di determinate e importanti attività.

L'espressione allude al trattamento riservato agli animali da competizione — in particolare cavalli e cani — i quali al tramonto della loro carriera agonistica vengono adibiti esclusivamente alla riproduzione; passano, quindi, in... razza. Di qui, per l'appunto, l'uso figurato della locuzione, adoperata anche in senso ironico o scherzoso.

27-03-2020 — Autore: Fausto Raso