Inferto e inferito

Entrambi i termini sono participi passati del verbo inferire, che ha due accezioni diverse: causare danni o ferite, sia morali sia fisiche e arrivare a una conclusione, quindi dedurre, desumere.

La coniugazione è la medesima tranne che nella prima persona singolare e nella terza plurale del passato remoto e, appunto, nel participio passato.

Avremo inferto, quando il verbo sta per provocare danni e inferito quando vale dedurre: il malvivente gli ha inferto cinque coltellate; dalle indagini svolte la polizia ha inferito che l'uomo era estraneo ai fatti.

Quanto al passato remoto avremo infersi e infersero nell'accezione di cagionare danni; inferii e inferirono nel significato di dedurre.

Un'ultima annotazione. Inferire è un quasi sinonimo di infierire in quanto i due verbi hanno sfumature diverse; inoltre il primo è transitivo, il secondo intransitivo.

Interessantissima, in proposito, l' «opinione» del Tommaseo.*

22-07-2020 — Autore: Fausto Raso