Mi vergogno di o mi vergogno a?

«Gasparri contestato in piazza "Si deve vergognare a stare qua"», così titolava il quotidiano la Repubblica in rete.
Allora? — si domanderà qualcuno. L'«allora» sta nell'uso errato della preposizione a con il verbo vergognare (vergognarsi): ci si vergogna di qualcuno o di qualcosa (non a).
Il suddetto verbo, anche quando è preceduto da un verbo modale (servile) conserva le medesime caratteristiche che ha quando è verbo autonomo e, come detto, una delle caratteristiche sta nel fatto che si costruisce con la preposizione di.
Vediamo, in proposito, ciò che riporta il vocabolario Treccani in rete.
È anche interessante la "nota d'uso" di Sapere.it. (De Agostini).

06-07-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink


Taffiare

Ancora un verbo relegato nella soffitta della lingua: taffiare.

Chi taffia? Colui che banchetta lautamente e... smoderatamente

03-07-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink


Il complemento d'aggiunzione

Forse molti gentili lettori sentono per la prima volta questo complemento perché è snobbato dalle grammatiche.

Eppure esiste e viene adoperato inconsapevolmente.

Si veda questo collegamento.

02-07-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink