Son finite le messe a S. Gregorio

Questo modo di dire — probabilmente più conosciuto a Roma che nel resto del Paese — si tira in ballo quando si vuol mettere in particolare evidenza il fatto che non c'è più rimedio a una determinata cosa, tutto è finito; i giochi, insomma — come usa dire — sono ormai fatti.
Alcuni studiosi di cose liturgiche ritengono che la locuzione sia di provenienza prettamente romana e derivi dal privilegio di cui godeva — nei tempi andati — la chiesa di S. Gregorio al Celio dove si poteva celebrare una messa un'ora dopo mezzogiorno, per puro comodo dei ritardatari.
Da questo privilegio — per altro non provato — il popolo avrebbe coniato la suddetta espressione a significare, appunto, che tutto è finito, non c'è nient'altro.
Altri studiosi sostengono, invece, che la locuzione sia giunta a noi dalla celebre messa gregoriana che — secondo una pia credenza — ha il potere di liberare un'anina dal purgatorio.

02-09-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


La verità viene sempre a galla

Questa locuzione — il cui significato non abbisogna assolutamente di spiegazioni — dovrebbe esser particolarmente nota agli amici lettori siciliani in quanto il detto è nato nella loro bellissima terra. Vediamo, comunque, l'origine del modo di dire.
Secondo una leggenda, che si perde nella notte dei tempi, nei pressi di Adrano (Catania), una graziosa cittadina ai piedi dell'Etna, c'erano moltissime sorgenti che scaturivano dalla roccia lavica.
E qui, sotto gli occhi minacciosi del dio Adrano (antica divinità siciliana venerata nella zona orientale dell'isola, alle falde del vulcano), venivano condotte le persone accusate di gravissimi delitti per essere giudicate: si gettava in acqua un materiale pesante e resistente sul quale veniva inciso il nome del giudicando o la sua dichiarazione di assoluta innocenza.
Se il pesante materiale affondava l'imputato veniva condannato a morte perché ritenuto spergiuro; in caso contrario, cioè se il materiale galleggiava, il reo veniva assolto con formula piena perché la verità era venuta a... galla.
Da questa popolare leggenda, va da sé, è nata l'espressione — notissima — «la verità viene sempre a galla».

30-08-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


La pasta

«Buongiorno,
oggi mentre navigavo, ho notato che sulla pagina di Wikipedia alla voce
Pasta è riportata la seguente descrizione: «Il
termine
pasta, come sineddoche di pastasciutta, può anche indicare un piatto dove la pasta alimentare sia l'ingrediente principale, accompagnato da una salsa, da un sugo o da altro condimento.».
Leggendo mi è subito sorto il dubbio di dove stesse la sineddoche, poiché la relazione di tipo quantitativo tra
pasta e pastasciutta mi sfugge.
La ringrazio nel caso decidesse di dissipare il mio dubbio.
Cordialmente,
Gary
(Località non specificata)
»

Cortese Gary, spero di spiegarmi esaurientemente. La sineddoche sta proprio nel termine pasta. Questa figura retorica (sineddoche) non necessariamente deve esprimere un rapporto quantitativo, può indicare anche il trasferimento
di significato basato su una relazione di estensione (ed è il caso di pasta/pastasciutta).
Si ha la sineddoche, insomma, anche quando si usa una parola invece di un'altra che contiene quella stessa idea (la pasta non contiene l'idea di pastasciutta?).

29-08-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink