I ferragosto o i ferragosti?

«Pregiatissimo dott. Raso,
le scrivo per un dubbio che mi assilla da tempo: esiste il plurale di ferragosto? Con i miei familiari sono solito fare tutti i ferragosti una scampagnata e pranzare sotto un pergolato. Mi è stato detto che ferragosto è un sostantivo invariabile. Ho consultato molti vocabolari e non ho trovato risposta sicura: alcuni lo pluralizzano, altri no. Secondo lei è scorretto
i ferragosti?
Grazie in anticipo e un cordiale saluto.
Gennaro S.
Civitavecchia (RM)
»

Cortese Gennaro, effettivamente i vocabolari sono discordi sul plurale di ferragosto. Personalmente lo pluralizzo: i ferragosti.
Non vedo, secondo logica, perché non si possa fare il plurale, come i natali o le pasque. In proposito, il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, sempre attento alla lingua, non specifica nulla, il che lascia intendere che non è scorretto il plurale del sostantivo in questione.
Una rapida ricerca con Google libri ha dato, inoltre, questi risultati.

03-05-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


I bottoni

Vogliamo vedere, cortesi amici, come sono nati i bottoni, vale a dire quegli aggeggi di metallo o altro materiale che servono per unire le parti di un indumento? La 'parola' a Enzo La Stella.
«Questo indispensabile accessorio dell'abbigliamento (i bottoni) era sconosciuto agli Assiri, agli Egiziani, ai Cinesi, ai Romani e ai Greci; anche nel Medioevo e nel Rinascimento, poi, la gente doveva contentarsi di legacci e spille per tenere insieme i propri capi di vestiario, finché a un ignoto e geniale sarto venne l'idea di aprire nel tessuto un'apertura a forma d'occhio (l'occhiello), attraverso la quale fare spuntare o germogliare (dall'antico termine francese boteter) un pezzo d'osso o di legno fissato al tessuto sottostante.
Il gioco era fatto e, subito, gli uomini decisero di portare i bottoni sul lato destro delle loro giacche, mentre alle signore, use a esser vestite dalla cameriera, parve logico metterli a sinistra, per agevolare il compito alla preziosa ausiliaria.
I bottoni, ovviamente, piacquero anche ai militari, specie quando il progresso tecnologico permise di produrne di bellissimi, lucenti e decorati con aquile, cannoni e fronde di quercia o di alloro. E quegli inutili bottoncini che ornano il polso delle giacche da uomo e che oggi, se lasciati sbottonati ad arte, dovrebbero indicare la differenza fra un capo sartoriale e uno di serie?
Sarebbero stati introdotti da Federico il Grande di Prussia per togliere ai suoi granatieri il viziaccio di usare il polsino della giubba come surrogato del fazzoletto
».

02-05-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Antiruggine: si pluralizza?

Riteniamo sia opportuno ricordare che il termine antiruggine è un aggettivo e un sostantivo maschile invariabile, come recita la totalità dei vocabolari italiani.
Perché — vi domanderete — questa precisazione? Perché navigando in rete ci siamo imbattuti in gli antiruggini, in alcuni casi, addirittura, è diventato sostantivo femminile, le antiruggini.
Stupisce, inoltre, il constatare che, dando una rapida occhiata a Google libri, la voce errata prevale su quella corretta. 317 occorrenze per gli antiruggini e 67 per gli antiruggine.
A questo proposito è interessante notare, invece, che il termine in oggetto si può scrivere con una sola g (rugine, forma più vicina all'etimologia), anche se la grafia corrente è con doppia g.

30-04-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink