643. 
SubordinateCoordinate
Vidi un fanciullo che era bellissimo (Vedi anche P. II, cap. V, § 4)Vidi un fanciullo, ed era bellissimo.
Dico che i malvagi sono infelici.Io dico: i malvagi sono infelici, ovv. I malvagi, io dico, sono ecc.
Voglio che tu mi ubbidisca.Ubbidiscimi, lo voglio.
Non so che cosa io debba fare.Che debbo fare? Io non so.
Annibale, dopo ch’ebbe parlato al suo esercito, ai mise in cammino.Annibale parlò al suo esercito; poscia si mise in cammino.
Mentre tu stai in ozio, io faccio cose utili.Tu stai in ozio, e intanto io faccio ecc.
Io ti rimprovero, perchè ti amo.Ti amo, e però ti rimprovero.
Poichè hai disprezzato i miei consigli, io ti abbandono.Hai disprezzato ecc. ed io ti abbandono.
Se desideri il bene, fuggi i malvagi compagni.Desideri tu il bene? fuggi ecc.
Se ascolterete le mie parole, vivrete felici.Ascoltate le mie parole, e vivrete felici.
Benchè tu studii molto, impari poco.Tu studii molto, ma impari poco.
Quand’anche tutti mi si oppongano, seguirò la virtù.Mi si oppongano pur tutti; io seguirò la virtù.
Conosci i beni che possiedi, affinchè tu possa apprezzarli.Puoi potere apprezzare i beni che possiedi? Prendine cognizione.
Io studio per imparare.Voglio imparare, e a tal fine studio.
Tu l’hai offeso, senza ch’egli se n’accorgesse.

Egli non se n’è accorto, ma tu l’hai offeso.

Quanto più hai, tanto più desideri.Più hai e più desideri, ovvero, hai più, e desideri più.
La virtù è così bella, che l’amano fino i malvagi.Anche i malvagi amano la virtù: tanto essa è bella!


644. Come si vede da questi esempii, la costruzione coordinata è meno logica, meno serrata, meno precisa della subordinata, ma d’altra parte la supera in forza e vivacità. I poeti in generale, e i prosatori più antichi adoperano il coordinamento con maggior frequenza, che non facciano gli scrittori in prosa dei tempi colti e addottrinati.

645. Nel parlar familiare, e in quelle maniere di scritture che al parlar familiare si accostano, la costruzione coordinata riuscirà in molti casi più efficace e più naturale che la subordinata; ma il sapiente ed accorto alternare di esse, secondo le varietà del sentimento, costituirà il sommo dell’arte.