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Eugenio Corti
(✶1921   †2014)

Eugenio Corti (Besana in Brianza, 21 gennaio 1921 – Besana in Brianza, 4 febbraio 2014) è stato uno scrittore e saggista italiano.

Giovinezza e guerra (1921-1945)

Eugenio Corti nacque a Besana in Brianza il 21 gennaio 1921 in una famiglia con radici profondamente cattoliche. La nonna paterna, Giuseppina Ratti, era prima cugina di Achille Ratti che, nel 1922, venne eletto Papa con il nome di Pio XI.

Il padre Mario, industriale tessile, aveva iniziato a lavorare a 13 anni perché, rimasto orfano, voleva essere d'aiuto alla madre vedova con cinque figli. Ancora giovanissimo, iniziò la sua attività di imprenditore che lo porterà alla fine degli anni '40 a gestire in proprio cinque stabilimenti con circa 1200 dipendenti. Della stessa educazione profondamente religiosa, era la madre Irma Bestetti, di Cernusco sul Naviglio. Eugenio e i suoi nove fratelli, con l'esempio dei genitori, furono educati ad un forte impegno caritativo e sociale: il fratello, Piero Corti, come medico missionario laico, darà vita in Uganda ad un grande ospedale; la sorella Angela sposerà il medico missionario Fortunato Fasana e il fratello Corrado sarà sacerdote gesuita in Ciad.

Eugenio Corti frequentò parte della scuola elementare a Besana, poi continuò gli studi classici fino alla maturità nel Collegio San Carlo di Milano. Scoprì la propria vocazione di scrittore sin dai primi anni di collegio: decisivo l'incontro con i poemi omerici, che orienteranno la sua scrittura alla ricerca della verità e della bellezza, come lui stesso ricordava spesso: «Omero trasforma in bellezza tutte le cose di cui parla. Qualsiasi fosse l'argomento affrontato, anche il dettaglio più nascosto, è segnato dalla bellezza, è come condizionato dalla bellezza. Ero in quel tempo della vita in cui s'iniziano a delineare le decisioni fondamentali. Io decisi di scrivere, anche se i miei famigliari, industriali, contavano molto su di me».

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Completati gli studi classici, nel 1940 si iscrisse all'Università Cattolica del Sacro Cuore, facoltà di Giurisprudenza.

Dopo pochi mesi di vita universitaria, nel febbraio del '41, fu chiamato alle armi e destinato al XXI Reggimento Artiglieria di Piacenza. Da lì passò alla Scuola Allievi Ufficiali di Moncalieri, da cui uscì con la nomina a Sottotenente d'Artiglieria. Alla conclusione del corso, essendo nel primo decimo della graduatoria, poté scegliere la destinazione al fronte; scelse il fronte russo, che raggiunse nel giugno '42. Il suo scopo preciso era "conoscere il mondo comunista".

Dopo aver stabilito il fronte sul Don, nella seconda metà di dicembre l'esercito italiano ricevette l'ordine di abbandonare le postazioni e di ritirarsi. Senza automezzi e senza alimenti sufficienti, i reparti italiani, quasi tutti appiedati, si avviarono a una tragica ritirata. Per il suo comportamento eroico, Corti fu decorato con la medaglia d'argento al valore militare. Il 26 luglio 1943, rifiutò la licenza che i medici dell'ospedale di Baggio volevano accordargli per le sue condizioni di salute.

Rientrato in caserma a Bolzano,venne trasferito a Nettuno. Dopo l'Armistizio dell'8 settembre, si diresse a piedi verso il sud. Dopo un periodo nei campi di riordinamento in Puglia, Corti entrò volontario nei reparti dell'esercito regolare italiano, nati per affiancare gli Alleati.

Le prime opere (1947-1972)

Nel 1947 ottenne la laurea in Giurisprudenza. Nello stesso anno pubblicò I più non ritornano, il suo primo libro, sull'esperienza autobiografica della ritirata di Russia. Originariamente pubblicato da Garzanti (attualmente disponibile presso l'Editore Mursia), è la testimonianza di un soldato sugli avvenimenti vissuti personalmente e dai commilitoni italiani dal 19 dicembre 1942 al 17 gennaio 1943, con lo sfondamento del fronte italiano a opera delle divisioni sovietiche e la conseguente distruzione del XXXV Corpo d'Armata. Alla sua uscita nelle librerie, il diario ottenne un grande successo, oltre a raccogliere recensioni positive di Benedetto Croce e Mario Apollonio.

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Dopo la laurea, Corti iniziò immediatamente la stesura del suo secondo libro, I poveri cristi: l'argomento è la guerra di liberazione dell'Italia. È una sorta di continuazione del primo libro che narra le vicende del soldato Eugenio Corti, il quale, dopo essersi ripreso dalla ritirata di Russia, rimette i panni del soldato per ricostituire il nuovo esercito italiano dopo l'8 settembre, a sostegno delle truppe alleate impegnate a scacciare l'esercito nazista dall'Italia. Sempre più convinto che fosse vicina a scoppiare la rivoluzione comunista, Corti volle inserire nel racconto le proprie riflessioni su ciò che avrebbe fatto in caso di vittoria dei comunisti: avrebbe combattuto contro di loro, precisamente come aveva combattuto contro i nazisti. Le riflessioni sono mal assorbite nel racconto; l'insuccesso del libro pose fine al rapporto con la Garzanti.

Nel maggio 1951, ad Assisi, Corti sposò Vanda dei Conti di Marsciano, conosciuta nell'estate del 1947 all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il matrimonio fu celebrato dall'amico Don Carlo Gnocchi. Nello stesso anno, lo scrittore cominciò a lavorare nell'industria paterna: opererà per una decina d'anni proprio durante un periodo di grave crisi, descritta minuziosamente nel romanzo Il cavallo rosso.

Il forte anticomunismo di Corti, nutrito dalla sua esperienza personale nella campagna di Russia, riemerge nella tragedia Processo e morte di Stalin, scritta tra il 1960 e il 1961 e rappresentata per la prima volta il 3 aprile 1962 presso il Teatro della Cometa di Roma dalla Compagnia Stabile di Diego Fabbri. Mettendo in scena direttamente i protagonisti della dirigenza sovietica (Stalin nelle vesti di accusato, Chruščёv e Berija come accusatori), la tragedia espone programmaticamente l'interpretazione che Corti dà alla destalinizzazione in corso in Unione Sovietica, da lui vista come la prova definitiva del fallimento del marxismo. L'opera teatrale fu accolta negativamente da una critica ormai compattamente schierata a sinistra, che operò attivamente per ostracizzare un anti-comunista.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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