Dizionario Italianoquàndo quàn|do pronuncia: /ˈkwando/ avverbio nel tempo in cui, nel momento in cui permalink
Locuzioni, modi di dire, esempiaccasa il figlio quando vuoi e la figlia quando puoi = || quando meno ci si pensa quando meno te l'aspetti quando uno meno lo vorrebbe = inaspettatamente quando meni ce lo aspettavamo, ritornò la corrente || come vuole come volete quando vuole quando volete = come formule di cortesia per significare che non si impone all'interlocutore la propria volontà, ma si acconsente al suo desiderio e ci si rimette alla volontà e alle decisioni altrui se preferisce quel posto, come vuole, si accomodi || quando ci vuole ci vuole! = si dice per indicare per indicare che quanto si è detto o fatto era inevitabile o indispensabile, sebbene spiacevole ho dovuto sgridarlo; quando ci vuole, ci vuole! || quando ci vuole ci vuole = si dice per affermare la necessità di usare mezzi energici || quando Bacco trionfa, il pensier fugge = || quando arriverà la sua ora = quando egli morirà || quando sarà l'ora = quando sarà giunto il momento adatto || quando imparerai a parlare? = di dice a chi si esprime male oppure usa espressioni non appropriate alla circostanza || si stava meglio quando si stava peggio = si dice per indicare che il troppo benessere è arrivato a noia || quand'anche = introduce una proposizione condizionale con il verbo al congiuntivo: ammesso pure che, se pure quand'anche lo sapessi, non te lo direi mai | quand'anche lo conoscessi, non glie lo direi || secondo come …, secondo dove …, secondo quando …, secondo quanto … e simili = dipende dalle circostanze, dal modo, dal luogo, dal tempo, dal momento, da come mi sentirò, da dove andiamo, da quando ci vedremo; si usa in genere per condizionare un determinato comportamento a un determinato fenomeno l'acquisterò o no, secondo quanto mi chiede | fa secondo come gli gira | fa secondo come gli frulla | verrai — secondo come mi sentirò || non lo vedo da quando è andato a balia, o da quando lo diedi a balia = non lo vedo da moltissimo tempo || il come e il quando = il modo e il tempo || senza dire né come né quando = senza dare spiegazioni || come Dio vuole, quando Dio vorrà = espressione di rassegnata sottomissione || come Dio volle = figurato infine, finalmente mangiò e, come Dio volle, si addormentò | come Dio volle, venne il tanto sospirato giorno || Dio sa quando = forse, chissà || quand'ecco (che) = introduce una frase con il verbo all'indicativo e introduce un fatto improvviso: quando improvvisamente stavo per uscire, quand'ecco che comincia a diluviare | stavo per uscire, quand'ecco squillare il telefono | stava camminando tranquillamente, quand'ecco che è scivolato | ce ne andavamo passeggiando, quand'ecco sbucò fuori un cane | già tutti stavano andandosene, quand'ecco arrivare il padrone di casa | me n'andavo per i fatti miei, quand'ecco un tale mi ferma || fin quando = introduce una frase temporale fin quando sarai qui, resterò anch'io || cogliere il frutto quand'è maturo = figurato approfittare dell'occasione al momento giusto, saper aspettare il momento opportuno per fare qualcosa || allor quando = letterario vedi —> allorquando || ancor quando = raro vedi —> ancorquando || battere il ferro quando/finché è caldo = figurato non lasciarsi sfuggire il momento propizio || quando il diavolo ci mette la coda = quando le cose si complicano || chiudere la stalla quando i buoi sono scappati = correre ai ripari quando è troppo tardi Proverbichi ride quando gli altri piangono, piangerà quando gli altri ridono || chi troppo dorme, nulla trova quando s'alza || chiudere la stalla quando i buoi sono scappati || ciascuno deve sapere a chi, come e quando obbedire || donna si lagna, donna si duole, donna s'ammala quando lo vuole || è buon comprare, quando altri vuol vendere || è buona quando si può contare || è gran follia non scaldarsi quando arde il fuoco || è lieve astuzia ingannar gelosia, che tutto crede quand’è in frenesia || egli è disgrazia, quando i frati s'impiccano || fiore quando ama, diventa frutto || gambe mie, non è vergogna camminar (o il fuggir) quando bisogna || gatto brontola sempre, anche quando è contento || giammai il mio segreto altrui non dico, ch'io non so fino a quando mi sarà amico || gli uomini sono aprile quando fanno all'amore, dicembre quando hanno sposato || guardati dal villano, quando ha la camicia bianca || ha il cuore duro chi non si piega, quando trova qualcuno che lo prega || ha più il ricco quando impoverisce, che il povero quando arricchisce || i figliuoli succhiano la madre quando son piccoli, e il padre quando son grandi || i figliuoli quando son piccoli pestano sui piè, quando son grandi pestano sul capo || i pittori non guastano mai: quando non possono fare un angelo, fanno un diavolo || i Vicentini quando piscia uno, piscian tutti || il diavolo, quando è vecchio, si fa frate || iI ramo si piega, quand'è giovane || il bene va preso quando si può avere (ovvero quando Iddio lo manda) || il ferro stesso, ch'è si' duro e saldo, ubbidisce al martel quand'è ben caldo || il fiore quando ama diventa frutto || il gatto brontola sempre, anche quando è contento || il gioco è bello quando dura poco || il letame quand'è troppo forte alle piante dà la morte || il pesce va mangiato quando è fresco || il popolo piange quando il tiranno ride || il popolo, quando falla, dev'essere gastigato; ma il principe, se erra, dev'esser avvisato || il primo figlio nasce quando vuole || il Signore quando creò la zappa, creò anche il manico || il tuo consiglio sia sincero e onesto, e dato solo quando sia richiesto || in casa non c'è pace, quando gallina canta e gallo tace || in questo mondo meschino, quando si ha tanto per il pane, non si ha tanto per il vino || la croce non si deve cercare, ma quando c'è, si deve portare || la famiglia piccolina mette la casa in rovina; quando si è rilevata, la casa è rovinata || la luna è bugiarda (o mente): quando fa la C diminuisce, e quando fa la D cresce || la morte viene quando meno la si aspetta || la Pasqua sarà bianca quando il Natale è stato verde || la pietà consola anche quando non dà sollievo || la più grande viltà è quella di non far bene quando si può || la solitudine è un gran peso, quando non si ha dio per compagno || la va male, quando si chiama a soccorso || la vecchiezza è da ognuno desiderata; quando s'acquista viene odiata || la vendetta arriva quando non si aspetta || la virtù non è mai tanto bella come quando combatte il vizio || la vita è come l'ombra, quando è più bella svanisce || la vita è già mezza trascorsa quando si sappia che cosa sia || l'aratro ha la punta di ferro; la zappa l'ha d'argento; d'oro l'ha la vanga; e quando vuoi far lavoro degno, metti tra la vanga molto ferro e poco legno || l'asino non conosce la coda se non quando non l'ha più || l'asino quando ha mangiato la biada, tira calci al corbello || l'avaro non fa mai bene, se non quando tira le calze || le cose vanno fatte quando se ne sente il bisogno || le donne quando son ragazze han sette mani e una lingua sola; e quando son maritate han sette lingue e una mano sola || le leggi parlano, quand'anche si spezzino le tavole || le novità duran tre dì, e quando van di trotto, le non duran più d'otto || letame quand'è troppo forte alle piante dà la morte || l'italiano è saggio prima di fare una cosa, il tedesco quando la fa e il francese quando è bell'e fatta || lo scherzo è bello quando (o se) dura poco || l'ora del desinare, pei ricchi quand'hanno appetito, pei poveri, quand'hanno da mangiare || l'usura veglia quando l'uomo dorme || male è quando il vino diventa padrone dell'uomo || quando mignola d'aprile, ammannisci un buon barile; quando mignola di maggio, n'avrai tanto per assaggio; quando mignola di giugno, t'ungerai appena il grugno || mulino della fame, quando ha acqua non ha grano || né legna, né carbone non comprar quando piove || non bisogna svegliare le disgrazie quando dormono || non comincia fortuna mai per poco, quando un mortal si piglia a scherno e gioco || non è buon anno quando il pollo becca il gallo || non mi dare e non mi tòrre; non mi toccar quando son molle || non si conosce il bene, se non quando s'è perso || non si fa più lunga strada, che quando non si sa dove si vada || non si sente le campane piccole quando suonano le grandi || non ti lagnar di medico e speziale, quando maggior di ogni rimedio è il male || non ti rallegrar del mio duolo, che quando il mio sarà vecchio, il tuo sarà nuovo || non v'è mai tanta pace in convento come quando i frati portano tonache uguali || ognuno sa ballare quando la fortuna suona || ognuno sa giocare, quando la gli dice bene || ognuno tira l'acqua al suo mulino quando c'è di mezzo il grano || parola e sasso quando sono lanciati non tornano indietro || piglia il bene quando viene, ed il male quando conviene || popolo piange quando il tiranno ride || popolo, quando falla, dev'essere gastigato; ma il principe, se erra, dev'esser avvisato || quand'anche si trapiantassero in paradiso, i cardi non porterebbero mai rose || quand'anche vada a corte, il cane non è però un gentiluomo || quando a letto stanco sali, lascia i crucci agli stivali || quando a Roma andrai, fa' come vedrai || quando a tordi, quando a grilli || quando Adamo zappava ed Eva filava, dov'era il primo nobile? || quando arriva la gloria, svanisce la memoria || quando arriva la minestra, non c'è più sinistra o destra || quando Bacco ti piglia la testa, anche i piedi non sono più tuoi || quando Bacco trionfa, il pensier fugge || quando bisogna mangiare con le lacrime, nulla ha un buon sapore || quando brucia il vicinato, porta l'acqua a casa tua || quando brucia la casa, tutti si scaldano || quando brucia nel vicinato, porta l'acqua a casa tua || quando cadono i maccheroni in bocca tutti li sanno mangiare || quando canta il cucco (= a primavera), un giorno molle e l'altro asciutto (o un'ora bagna e l'altra è asciutta) || quando canta il cucco (= a primavera) v'è da far per tutto; o cantare o non cantare, per tutto c'è da fare || quando canta il fringuello, buono o cattivo, tienti a quello || quando canta il Ghirlindò (o Ghirlingò), chi ha cattivo padron mutar lo può || quando canta il merlo, siamo fuori dell'inverno || quando canta il merlo, chi ha padron si attenga a quello || quando canta il pigozzo (picchio) di gennaio, tieni a mano il pagliaio || quando canta la cicala in settembre, non comprare gran da vendere || quando canta la rana, la pioggia non è lontana || quando canta l'assiolo, contadin, semina il fagiolo || quando cantano le rane, il giorno è lungo come la notte || quando c'è gusto non c'è perdenza || quando c'è la volontà, c'è tutto || quando c'è un ladro nel paese tutti rubano || quando comincia ad innalzarsi la superbia, allora comincia ad abbassar la fortuna || quando crediamo d'essere a cavallo siamo per terra || quando Cristo fu solo, fu tentato dal diavolo || quando del ben servir mal si raduna, non si deve incolpar se non fortuna || quando Dio chiude una finestra, apre una porta || quando Dio ci dà la farina, il diavolo ci toglie il sacco || quando Dio ci vuole punire, ci toglie la ragione || quando Dio non vuole, i santi non possono || quando Dio vuol punire un uomo, spesso si serve dell'altr'uomo || quando Dio vuole ad ogni tempo piove || quando Dio vuole punire un popolo, gli manda una rivoluzione || quando duol la scianca, la femmina non manca || quando è alta la passione è bassa la ragione || quando è alta la passione, è il peggiore dei servizi || quando è caduta la scala, ognuno sa consigliare || quando è chiara la marina, mangia, bevi e sta in cucina (piove) || quando è chiara la montagna, mangia, bevi e va in campagna (non piove) || quando è finito il raccolto dei datteri, ciascuno trova da ridire alla palma || quando è larga sul fianchetto nasce un bel maschietto || quando è perduto il re, è finito il gioco || quando è poco pane in tavola, tienti il tuo in mano || quando è sera si chiudono le porte || quando è seren, ma la montagna è scura, non ti fidar, che non è sicura; quando è chiara la montagna, mangia, bevi e va' in campagna || quando è sole e piove, il diavolo mena moglie || quando è sui granai (o solai) non se ne può aver senza denai || quando fabbrichi una casa non lasciarla senza tetto || quando facciam del male, il diavolo ci tenta, quando non facciamo niente, noi tentiamo lui || quando Fermo vuol fermare, tutta la marca fa tremare || quando fiorisce il sambuco, le galline stringono il buco || quando fortuna dona all'uom rispetto, gli dà favore e aiuto a suo dispetto || quando ha tonato e tonato, bisogna che piova || quando i bugiardi giurano, la verità piange con tutte e due gli occhi || quando i cavalli ruzzano, il padrone stenta || quando i cuochi si accapigliano, la zuppa va in malora || quando i cuori son separati anche le mani si separano || quando i dotti governano e i governati studiano, buono è il governo || quando i furbi vanno in processione, il diavolo porta la croce || quando i mugnai gridano, corri alla tramoggia || quando i ragazzi stan cheti, han fatto qualche malestro || quando i ragazzi stanno fermi, cattivo segno || quando i re si accapigliano, i popoli ci lasciano il pelo || quando i sudditi abbaiano, i prìncipi devono aguzzare le orecchie || quando i vecchi pigliano moglie, le campane suonano a morto || quando Iddio non vuole, i santi non possono || quando il bambino sta a sedere la poppa la gli è bere || quando il benessere passa le porte, poveri e onesti tenetevi forte || quando il bisogno bussa alla porta, l'onestà si butta dalla finestra || quando il bosco tiene la neve, aspettate ancora neve || quando il bue starnuta, il tempo muta || quando il capello tira al bianchino, lascia la donna e tienti il vino || quando il capo è caduto, la famiglia è perduta || quando il carattere di un uomo ti sembra indecifrabile, guarda i suoi amici || quando il caso è disperato, la provvidenza è vicina || quando il cieco porta la bandiera, guai a chi vien dietro || quando il ciel bello varia, convien dargli dell'aria (cioè alla casa) || quando il cielo è a falde di lana, anche l'acqua è poco lontana || quando il corpo ha lavorato merita riposo || quando il corsaro promette messe e cera mandalo in galera || quando il cuore è malato non sente ragione || quando il cuore è puro, lascia cianciare la gente || quando il diavolo prega, tien d'occhio una preda || quando il diavolo ti accarezza, vuole l'anima || quando il diavolo trova un vizioso, presto gli dà da fare || quando il fanciullo ha sette anni, la ragione spunta in lui || quando il fico serba il fico, tu, villan serba il panico || quando il filo è in istanga, non tenere il culo in panca || quando il gallo beve d'estate, tosto piove || quando il gallo canta a pollaio, aspetta l'acqua sotto il grondaio || quando il gallo canta fuor d'ora o vuol piovere, o piove, allora il bel tempo va in malora || quando il gatto non c'è, i topi ballano || quando il giuggiolo si veste, e tu ti spoglia; quando si spoglia, e tu ti vesti || quando il grano abbonda, il pesce affonda; e quando il grano affonda, il pesce abbonda || quando il grano è nei campi, è di Dio e dei santi; (o è di tutti quanti) || quando il grano ricasca, il contadino si rizza || quando il gregge si sbanda, il lupo acciuffa sempre qualche pecora || quando il guardiano giuoca alle carte, cosa faranno i frati? || quando il lardo è divorato, poco val cacciare il gatto || quando il lupo mangia il compagno, creder si dee sterile la compagna || quando il male preme, ci spaventa il peggio || quando il mandorlo non frutta, la samenta si perde tutta || quando il mare è in bonaccia, tutti san navigare || quando il marito è in collera, il silenzio è la miglior risposta della moglie || quando il marito fa terra, la moglie fa carne || quando il misero dona al ricco, il diavolo se la ride || quando il mondo va sottosopra, il soldato vale oro || quando il padre fa carnevale, ai figli tocca far quaresima || quando il padre ha troppa roba, il figliolo non ha virtù || quando il padre marita la figlia, egli ha casa e vigna; quando l'ha maritata, non ha né vigna né casa || quando il padrone non sa quel che si fa, la casa va in rovina || quando il padrone sta in campagna guarisce il campo e il fattore s'ammala || quando il paese è in ginocchio il principe deve stare in piedi || quando il pagliajo vecchio piglia fuoco, si spenge male || quando il pane è poco, vanno bene anche le croste || quando il pesce fa bianco l'occhio vuole dire che è cotto || quando il pesce viene a riva, chi non lo piglia ci scappa via || quando il piccolo parla il grande ha sparlato || quando il pidocchio casca nella tramoggia, si pensa d'essere il mugnaio || quando il povero dona al ricco, il diavolo se la ride || quando il povero fa bene al ricco il diavolo scoppia dalle risate || quando il principe dorme, gli affari dello stato russano || quando il principe è brillo, il popolo è ubriaco || quando il principe perde l'amore del suo popolo non è più principe, ma tiranno || quando il re è ammalato il popolo non è in salute || quando il re parte, la città sta male || quando il sol la neve indora, neve, neve e neve ancora || quando il sole brilla e piove, il diavolo litiga con la moglie || quando il sole insacca in Giove (= di giovedì), non è sabato che piove || quando il sole offusca la mattina, la pioggia è vicina || quando il sole splende non ti curar della luna || quando il sole va giù rabbioso (rubicondo), il giorno di poi non è piovoso || quando il tempo è diritto, non val cantare il picchio || quando il tempo è molle, il dente è più folle || quando il tempo è reale, tramonana la mattina, la sera maestrale || quando il tempo si muta, la bestia starnuta || quando il tuo diavolo nacque, il mio andava ritto alla panca || quando il verno è nella state, e la state nell'invernata, non avrai buona derrata || quando il villano è a cavallo, non vorrebbe mai che facesse sera || quando il villano è alla città, gli par d'essere il potestà || quando il villano è sul fico, non conosce né parente né amico || quando il villano tratta ben, la pioggia secca il fien || quando imbrocca d'aprile, vacci col barile; quando imbrocca di maggio, vacci per assaggio; quando imbrocca di giugno, vacci col pugno || quando inciampa la lingua, è peggio di un piede || quando infuria la tempesta, fervida è la preghiera || quando la campana ha suonato, è inutile dir di no || quando la capra ha passato il poggiolo non si ricorda più del suo figliuolo || quando la casa brucia tutti si scaldano || quando la cicala canta in settembre, non comprare grano da vendere || quando la cornamusa è piena, comincia a suonare || quando la donna folleggia, la fante danneggia || quando la fame assale, la musica non vale || quando la fame entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra || quando la famiglia è allevata, la famiglia è rovinata || quando la festa viene, dimora; quando la va via, lavora || quando la fortuna accarezza l'uomo è per mettergli il laccio al collo || quando la gallina canta (o schiamazza) ha fatto l'uovo || quando la gatta non è in casa, i topi ballano || quando la greppia è vuota, i cavalli si tirano calci || quando la lepre perde il passo, convien che cada in bocca ai cani || quando la libertà non sa difendere se stessa, poco vale || quando la luna è bianca, il tempo è bello; se è rossa, significa vento; se pallida, pioggia || quando la luna è tonda i granchi son pieni || quando la luna è tonda, essa spunta e il sol tramonta || quando la luna ha il culo in molle, piove, voglia o non voglia || quando la luna viene nei primi dieci di', non è di quel mese Iì || quando la man non prende, canton di casa rende || quando la merda monta in scanno, o che la puzza o che la fa danno || quando la montagna ride, il piano piange || quando la mora è nera, un fuso per sera; quando l'è nera affatto, filane tre o quattro || quando la morte è sulla lingua, il pentimento non è difficile || quando la nave affonda, i topi scappano || quando la necessità siede a tavola, invano s'invitano gli amici || quando la neve è alta un mattone, il grano torna a un testone || quando la neve si scioglie si scopre la mondezza || quando la neve s'inverna al piano, val più il sacco che non vale il grano || quando la palla balza, ciascuno sa darle || quando la pancia è aguzza, è certo femminuzza || quando la pancia è aguzza, l'ago e la rocca || quando la patria arde, tutti i partiti devono spegnersi || quando la pera è matura, casca (o cade) da sola || quando la pera è matura, casca da sé (o convien che caschi) || quando la rana canta, il tempo cambia || quando la saggina rossa mostra il muso, è ora da tor su la rocca e il fuso || quando la serva si mangia l'arrosto, il gatto si prende la colpa || quando la superbia galoppa, la vergogna siede in groppa || quando la superbia ha una figlia, si chiama compassione || quando la superbia sale, l'amicizia scende || quando la sventura ci sembra lontana, l'abbiamo alle calcagna || quando la terra vede la vena per sett'anni la terra trema || quando la va troppo ben, la superbia salta in piè || quando la vacca tien su il muso, brutto tempo salta suso || quando la vedova si rimarita, la penitenza non è finita || quando la volpe predica, guardatevi galline || quando l'acqua tocca il culo s'impara a nuotare || quando lampeggia da ponente, non lampeggia per niente || quando lampeggia da tramontana, è segno di caldana || quando l'angelo vuole diventare demonio, impara a mentire || quando l'angiolo si bagna l'ale, piove fino a natale || quando l'anno vien bisesto, non por bachi e non far nesto || quando le braccia lavorano assai, l’immaginazione riposa || quando le cose non si sanno fare, non si sanno neppure comandare || quando le fave sono in fiore, ogni pazzo è in vigore || quando le noci vengono a mucchiarelli, la va bene pei ricchi e i poverelli || quando le nuvole fanno la lana, se non piove quel dì piove la notte || quando le nuvole vanno verso la montagna, prendi la zappa e va in campagna || quando le volpi si consigliano, bisogna chiudere il pollaio || quando l'estate passa piovosa, la biada smoggia || quando l'ira acceca, la virtù scompare || quando l'Italia suona la chitarra, la Spagna le nacchere, la Francia il liuto, l'Irlanda l'arpa, la Germania la tromba, l'Inghilterra il violino, l'olanda il tamburo, nulla è uguale ad esse || quando lo scrittore non sa scrivere, ne dà colpa alla penna || quando lo sdegno e la vendetta si accoppiano, nasce la ferocia || quando l'oste è sull'uscio, l'osteria è vuota || quando l'oste sta sulla soglia della porta, fa cattivi affari || quando l'ubriacatura è passata, sopraggiunge il pentimento || quando l'ubriaco dorme, non bisogna svegliarlo || quando luce e dà il sole, il pastor non fa parole || quando l'uomo è stracco prende una presa di tabacco || quando l'uomo n'ha cinquanta bisogna che salvi la midolla (o il sugo) per la pianta || quando manca la gatta (o non è in paese) i topi ballano || quando marino veglia, o acqua o nebbia || quando marzo marzeggia, april campeggia || quando marzo va secco, il gran fa cesto e il lin capecchio || quando mette la querciola, e tu semina la cicerchiola || quando monte Morello ha il cappello, villan, prendi il mantello || quando nascono (i figliuoli) son tutti belli, quando si maritano, tutti buoni, e quando muoiono son tutti santi || quando natale viene in domenica, vendi la tonica per comprar la melica || quando nevica a minuto, la si vuol fare insino al buco || quando nevica di settembre, nove lune attende || quando nevica, il lupo predica || quando non danno i campi, non l'hanno i santi || quando non rischiara a terza, la giornata si può dir persa || quando non sai, frequenta il domandare || quando non si ha voglia, si trova sempre qualche disgrazia || quando odi altrui mancamenti, chiudi la lingua fra i denti || quando passa il lavoro il pigro chiude l'uscio || quando passano i canonici, la processione è finita || quando piove alla buon'ora, prendi i bovi, va e lavora || quando piove col sole il diavolo fa l'amore (o si sposa) || quando piove col sole le vecchie fanno l'amore || quando piove col sole si pettinano le streghe || quando piove d'agosto, piove miele e piove mosto || quando piove e luce il sole, tutte le vecchie vanno in amore || quando piove e tira vento, serra l'uscio e stai dentro || quando piove il giorno di san Vito (giugno) il prodotto dell'uva va sempre fallito || quando piove per san Filippo (maggio) il povero non ha bisogno del ricco || quando puoi aver del bene, pigliane || quando rabbrusca verso levante, se non t'immolla vedrai avante || quando s'alza il sole, la malattia decresce || quando san Giorgio (aprile), viene in pasqua, per il mondo c'è gran burrasca || quando scappa un punto, ne scappan cento || quando scema la luna, non seminar cosa alcuna || quando scherzi col gatto e l'accarezzi, non sai che fine avran mai quei vezzi || quando si bagnano le palme si bagnano anche l'ova || quando si comincia male, si finisce peggio || quando si è alla fine, poco giova risparmiare || quando si è belli si è sempre quelli || quando si è certi di non essere obbediti non bisogna comandare || quando si è in ballo, bisogna (o si deve) ballare || quando si è patito s'inclina a compatire || quando si giungono le mani, si devono raccogliere anche i pensieri || quando si ha fame, il pane sa di carne || quando si ha una piccola villa, non patisce di fame la famiglia || quando si maritan vedove, il benedetto va tutto il giorno per casa || quando si nomina il diavolo se ne vede spuntar la coda || quando si perdon le prime, le si perdon tutte || quando si prestano due giuramenti, un'anima è perduta || quando si ride senza essere contenti è un riso che non passa i denti || quando si sente morder le mosche, le giornate si metton fosche || quando si stamperà, a voi si donerà || quando si tratta della morte (o di morire), anche il diavolo impara a pregare || quando si va a messa a mezzanotte con la luna, chi ha due vacche ne vende una || quando si va per dare, bisogna portar due sacchi || quando si vuol bene si ha sempre paura || quando si vuol bene, non si offende || quando Siena piange, Firenze ride (e viceversa) || quando sono troppi i galli a cantare, non si fa mai giorno || quando spunta la superbia, tramonta la felicità || quando tira vento, non si può dir buon tempo || quando tu puoi ir per la piana, non cercar l'erta né la scesa || quando tu senti nominar maria non domandare se vigilia sia || quando tu vedi il lupo, non ne cercar le pedate || quando tutti i vizi sono vecchi l'avarizia è giovane || quando tutti ti dicono briaco, va a dormire || quando tutti ti diranno che sei asino, e tu raglia || quando tutto è di tutti, i tempi sono brutti || quando un cane comincia ad abbaiare contro qualcosa, altri cento lo imitano || quando un padre è troppo buono, i figli non lo sono || quando un trono cade, s'alza molta polvere || quando una cosa diventa comune, è disprezzata || quando una pecora è alla guida le altre la seguono || quando uno è fallito, è in capitale || quando uno è in ballo, deve ballare || quando uno ha disgrazia, gli va sul cotto l'acqua bollita || quando va troppo bene, la superbia salta in piè (o si alza in piedi) || quando vai alla dimora del re, entra cieco ed esci muto || quando vedi la nespola e tu piangi, ch'ell'è l'ultima frutta che tu mangi || quando Venezia comandava, si desinava e si cenava, coi Francesi, buona gente, si desinava solamente || quando vien la candelora, de l'inverno semo fora; ma se piove o tira vento, de l'inverno semo drento || quando vien la sera il malvagio si dispera || quando viene la comare, di riffe o di raffe bisogna andare || quando vince la forza, la giustizia è morta || quando vuole, la femmina fa || quando, calmato il giovanil bollore, l'uomo ha imparato a vivere, allora muore || quand'uno per bugiardo è conosciuto, anche se dice il ver non è creduto || quel che non vuole quando può, non potrà quando vuole || rassicuratevi quando i vostri nemici sono in discordia || san Tommè (dicembre), cresce il dì quando il gallo alza un piè || scherzo, riso e gioia quando è troppo annoia || servire e non gradire, aspettare e non venire, stare a letto e non dormire, aver cavallo che non vuol ire e servitore che non vuole obbedire, esser in prigione e non poter fuggire, essere ammalato e non poter guarire, smarrir la strada quando un vuol ire, || si stava meglio quando si stava peggio || si suol dire della giustificazione, quando c’è fatta da persona di mala fama || signore quando creò la zappa, creò anche il manico || solo allora conosciamo il male e il bene, quando l'uno parte da noi e l'altro viene || quando Bacco trionfa, il pensier fugge || solo quando il lavoro è fatto si riposa il diligente || sta' sul fuoco quando è sera, a grattar la sonagliera, se aver vuoi la pelle intera || tal castiga la moglie che non l'ha, che quando l'ha, castigar non la sa || talun festeggia quando prende moglie, talaltro quando morte gliela toglie || tardi è il consiglio, quando non c'è più rimedio || tardi la medicina è preparata quando la malattia è radicata || tardi si vien con l'acqua, quando la casa è arsa || tempra la lingua quando sei turbato, acciò che non ti ponga in malo stato || tutti son bravi quando il nemico fugge || un piacere è ben pagato, quando molto si è aspettato || un principe ben regge lo scettro, quando governa come un padre || quando la pera è matura convien che caschi = quando una cosa o una situazione ha compiuto il proprio sviluppo o è giunta al suo limite, non è più possibile impedire che una certa cosa accada Sfoglia il dizionarioA B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
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