scapezzàre 
sca|pez|zà|re
pronuncia: /skapetˈtsare/
verbo transitivo

1 agricoltura tagliare i rami di una pianta fino al tronco; lo stesso, ma meno comune, che capitozzare scapezzare un cipresso | scapezzare i salici | scapezzare gli olmi | schiantati, scapezzati gli alberi Manzoni

2 agricoltura recidere un ramo o un fusto per praticarvi un innesto a spacco o a corona, o per altro motivo

3 per estensione arcaico demolire nella parte superiore, specialmente campanili, torri, fortificazioni

4 per estensione abbattere la parte superiore di un edificio, mozzare sulla cima un fulmine ha scapezzato il campanile | scapezzarono tutte le torri

5 per estensione arcaico mozzare il capo, decapitare persone o animali

Indicativo presente:  io scapezzo, tu scapezzi
Passato remoto:       io scapezzai, tu scapezzasti
Participio passato:        scapezzato

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scapestratura (s. femm.)
scapestreria (s. femm.)
scapezzamento (s. masch.)
scapezzanese (s. masch. e femm.)
scapezzare (v. trans.)
scapezzato (part. pass.)
scapezzatura (s. femm.)
scapezzo (s. masch.)
scapezzone (s. masch.)
scapicollarsi (v. pron. intr.)
scapicollato (part. pass.)
scapicollato (s. masch.)
scapicollo (s. masch.)
scapiforme (agg.)
scapigliare (v. trans.)
scapigliarsi (v. pron. intr.)
scapigliata (s. femm.)
scapigliato (agg. e s. masc.)


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