715. Il participio presente può usarsi come sostantivo, nel qual senso differisce dai nomi verbali in tore o trice, perchè esprime l'atto dell'azione, il momento, in cui essa accade: p. es. lo scrivente, colui che scrive attualmente, lo scrittore, colui che ha fatto una scrittura. Alcuni degli accusanti furono mandati in esilio (cioè di quelli che allora accusavano). Davanzati.

716. Uomini e donne allora Largo teatro intorno Fero (fecero) ai due combattenti (che attualmente combattevano). Carli. - L'applauso, il battimento delle mani e il tumulto degli assistenti fa stupire l'inesperto e giovane uditore. Adriani il G.

717. Il participio presente sostantivato di un verbo transitivo piglia, come gli altri nomi, il reggimento nominale (di, del ecc.); ma può anche conservare forza verbale, p. es. Il comandante la rocca, I rappresentanti le potenze d'Europa, Gl'insegnanti letteratura ecc. ecc.

718. Quanto all'uso assoluto di questo participio, vedi più sotto, § 12.

Il participio passato
719. IL PARTICIPIO PASSATO indica, come abbiamo spiegato, l'azione in effetto; e nei verbi transitivi ha significato passivo, p. es. ferito, legato, punito, venduto (colui che è stato ferito, legato ecc.).

720. Quei verbi transitivi che denotano un'azione non momentanea, ma duratura e continua, come amare, lodare ecc., possono serbare, anche nel participio passato, il senso di presente, p. es. Genserico re de' Vandali, allettato dalla preda, saccheggiò Roma.

721. Allettato indica azione continua, e perciò non dice veramente un fatto compiuto, ma tale che durava tuttora nel tempo, di cui si parla, e perciò si può rendere coll'imperfetto ( Genserico, il quale era allettato o poichè era allettato). Al contrario: il Ferruccio ferito a morte cadde sul suolo. Qui ferito indica azione che appena enunciata si riguarda come finita, onde non ha senso di presente, ma di passato, e corrisponde ad un passato remoto (poichè fu ferito a morte). Vedi più oltre il cap. XXIII, § 14 e segg.

Participio in senso di aggettivo
722. Spesso il participio passato si usa a maniera di un vero aggettivo, cioè non significa più qualche cosa di passeggero come l'azione, ma di costante e fisso come una qualità o proprietà. Ciò avviene con verbi significanti azione continua, p. es. uomo lodato, uomo molto amato; e sostantiv. il lodato, l'amato, l'amata (nel senso di innamorato), i più lodati; e col superlativo lodatissimo, amatissimo, reputatissimo, stimatissimo.