285. p. es. invece di dire l’amor tuo mi è grato, sostituendo al soggetto una proposizione soggettiva potrò dire che tu mi ami, m’è grato. Invece di dire desidero la tua diligenza, potrò, usando una proposizione oggettiva, dire: desidero che tu sia diligente. Invece di dire: leggo questo libro per diletto, potrò, sostituendo al complemento avverbiale una frase avverbiale di scopo, dire: leggo questo libro, affinchè io ne riceva diletto.

Subordinate implicite
286. Le proposizioni subordinate si dicono esplicite, quando sono espresse con un modo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale), ed implicite, quando sono espresse con l’infinito, il gerundio, il participio (vedi P. I, cap. XX, § 9-23, cap. XXI, § 3, 8, 9, 10, 11, 12 ecc., cap. XXII, § 3-4, 5).

287. Anche l’aggettivo ed altri complementi attributivi, quando sono usati a maniera di apposizione, contengono una proposizione implicita. Andreuccio, più cupido che consigliato, con loro si mise in via. Boccaccio. – Prometeo, malissimo soddisfatto del mondo nuovo, si volse incontanente al più vecchio. Leopardi (sottint. ne’ due luoghi: il quale era o perchè era); ne’ quali casi la forza del complemento è più relativa al verbo della proposizione, che al sostantivo in sè stesso.

288. Molto frequente è nei moderni l’uso dell’aggettivo o del participio sostantivo o anche del sostantivo in principio del discorso, a maniera di apposizione, in senso ora concessivo, ora causale, ora altrimenti. Altero e violento per natura, era nondimeno per riflessione e per politica moderato e tranquillo. Papi. Daniello Bartoli, mirabile narratore, quando si tratta di porre innanzi agli occhi gli oggetti sensati ecc. sembra inferiore a se stesso nell’esprimere le qualità interne de’ suoi personaggi. Gioberti.

289. Uomo di studio non gli piaceva di comandare, nè d’ubbidire. Manzoni. – Commossi all’annunzio improvviso della morte di B. Ricasoli, nè il tempo nè l’animo ci consentono di scrivere di lui ecc. Tabarrini: nei quali due ultimi casi i complementi uomo di studio e commossi si riferiscono ad un termine indiretto (gli, ci), e si risolverebbero con le prop. essendo egli uomo di studio e essendo noi commossi ecc.

Forma correlativa delle proposizioni
290. La proposizione subordinata spesso si unisce alla principale in forma correlativa (vedi Prelim. alla Sintassi, § 18), per mezzo di congiunzioni o di pronomi che si corrispondono; p. es. così .... come; benchè .... nondimeno; tale .... quale; quando .... allora ecc.