I segni d'interpunzione

Collocazione dei segni d'interpunzione
198. Dopo avere a parte a parte studiato le diverse maniere delle proposizioni e la loro collocazione reciproca, è questo il luogo opportuno di determinare l'uso da farsi dei segni d'interpunzione, come di quelli che prendon norma dal senso, e secondano le pose or più forti, or più deboli, che cadono fra l'un pensiero e l'altro.

199. Senza parlare di quei segni che hanno un valore fisso e chiaro di per sè, come il punto interrogativo, l'ammirativo, le virgolette, ed altri (vedi la Grammatica); noi ci arresteremo su quelli che governano il vario e molteplice procedere del sentimento nelle proposizioni, nei gruppi di esse, e nell'intero discorso, e indicheremo quelle norme generali che la maggior parte degli scrittori moderni sogliono seguire; lasciando molte eccezioni al criterio od al gusto di chi scrive. Tali segni si riducono a quattro: alla virgola, al punto e virgola, a' due punti ed al punto, o punto fermo; oltre la parentesi.

La virgola
200. La virgola vale a notare graficamente una leggiera interruzione o sosta fra pensiero e pensiero.

201. I. Fra proposizioni legate per subordinazione si suol porre la virgola, e quando la subordinata vien dopo alla sua principale o reggente, la virgola si colloca innanzi alla congiunzione da cui incomincia. Nessun maggior segno d'essere poco filosofo e poco savio, che volere savia e filosofica tutta la vita. Leopardi. - Quando è finta, la malinconia per breve spazio può piacere. Leopardi.

202. Se la subordinata posposta è una consecutiva (P. II, cap. VI, § 22) e se l'avverbio (tanto, di modo, talmente ecc.) precede immediatamente il che, la virgola si prepone per lo più all'avverbio, eccetto il caso che il senso richieda una forte posa dopo di esso. Cominciò ad accarezzarla con impiastri ...., tanto che la vita sua divenne la più agiata. G. Gozzi. - Al contrario: Il principio di creazione .... vi s'incarna per guisa, che vi è causa ed effetto insieme di ogni bellezza. Gioberti.

203. Non prendono la virgola le soggettive od oggettive e le interrogative indirette, quando sono posposte alla loro reggente. Stimo che molto ne diminuisse la fama sua: Boccaccio. - Al contrario: Che i due descritti di sopra stessero ivi ad aspettar qualcheduno, era cosa troppo evidente. Manzoni.