259. Come aggettivo: Di parecchi anni mi mentì lo scritto. Dante. - Durò per ispazio di parecchie ore. G. Villani. - Si ricordano anche parecchi suoi motti. Leopardi.

260. Come sostantivo: Ne avete parecchi (de' denari). Ci sono parecchi (uomini) che non vogliono saperne.

261. Nell'uso toscano si dice anche parecchio e parecchia in singolare p. es. Avanza parecchia roba. Ce n'è parecchio.:

Molto
262. MOLTO indica una quantità grande indeterminata. In plurale una quantità collettiva, cioè, un numero di cose o persone simili.

263. Come aggettivo: Fece un bel vivaio, e quello di molto pesce riempiè. Boccaccio. - Della tua salvezza Molta è la speme (speranza). Niccolini. - In molte cose attenenti alla natura degli uomini si discostava dai giudizii comuni della moltitudine. Leopardi.

264. Usato assolutamente indica persone: Molti sarebber lieti che son tristi. Dante.

265. In senso neutro con di: Pensando che molto di male potrebbe seguire, pensò di palesarsi. Boccaccio.

266. Avverbialmente: Pervennero in un vallone molto profondo. Boccaccio.

267. Nell'uso fiorentino si premette quasi sempre a molto la prep. di; p. es. ha perduto i capelli e ne aveva di molti. L'è di molto brutta. Parte con di molti fagotti.

Assai
268. ASSAI è di sua natura avverbio, ma si adopera anche come pronome, in un senso un po' più ristretto di molto.

269. Come aggettivo: Assai volte già ne potete aver veduti. Boccaccio. - Di nuovo e d'ogni tempo assai terre e città si edificavano. Machiavelli. - È rimasta senza padre, e la madre giovane, e con poco o niente; tantochè la fanciulla non vi sta bene, e sono assai (cioè, in buon numero). S. Caterina de' Ricci.

270. Come sostantivo: Assai n'erano che nella strada pubblica.... finivano. Boccaccio.
In senso neutro: Entrati in ragionamenti della valle ecc., assai di bene e di lode ne dissero. Boccaccio. - Centra il poco e l'assai.

Più e meno
271. PIÙ e MENO sono di lor natura avverbii comparativi, ma si adoperano anche come pronomi: