Nelle frasi negative ecc.
417. Si omettono per lo più gli articoli coi sostantivi che in posizione di oggetto o di soggetto stanno presso ad un verbo accompagnato da non, nè, mai non, non mai ecc. o stanno in una frase interrogativa non preceduta da non. Ma quell'altro magnanimo, a cui posta Rimaso m'era, non mutò aspetto, Nè mosse collo, nè piegò sua costa. Dante. - Il labbro non poteva proferir parola. Alfieri.

418. Un cappuccino non tocca mai moneta. Manzoni. - Evvi nella misera Europa o regno o provincia o principato o città, la qual non abbia in questo secolo udito su le sue porte strepito di tamburi, fragor di trombe, rimbombo di artiglierie? Segneri. - Sciagurato! non carezza materna acquietò mai il suo pianto; non bacio di padre lo rallegrò nei giorni dell'infanzia. Guerrazzi. - Ombra non gli è, nè segno che si paja. Dante.

419. Così pure dopo senza coll'infinito. Voltano le carte, e senza leggerne linea, studiano ne' rami intagliati. Gozzi. - E in generale dopo senza, come nelle locuzioni avverbiali (vedi qui sopra, § 33 ). Mi trovo in alto mar senza governo. Petrarca.

420. In molti di questi casi però si usa anche l'articolo indeterminato. Non poteva udire una voce, nè seguire un'ombra d'uomo vivente. Leopardi. - Non aveva mai detta una parola. Manzoni.

Parole di quantità
421. Si omettono spesso gli articoli con sostantivi che esprimono o lasciano sottintendere un concetto di quantità. Il selvaggio signore dominava all'intorno tutto lo spazio, dove piede d'uomo potesse posarsi (sottint. un solo). Manzoni. - Egli passava gran parte del tempo al fianco della promessa sposa. Grossi.

Nelle comparazioni
422. Si omettono pure spesso gli articoli dopo forme comparative, come, a guisa, a foggia, a modo di; avanti or dopo sì determinante un aggettivo; e spesso dinanzi all'agg. simile. Ancor l'arco riprese Com'uom che a nuocer luogo e tempo aspetta. Petrarca. - Noi facciamo oggi una festa, nella quale chi mena un uomo a modo d'orso, e chi a guisa d'uomo salvatico. Boccaccio. - In materia sì rilevante prendete un error sì grave (dove una volta è l'articolo, l'altra no). Segneri. - Che tutte queste a simil pena stanno Per simil colpa. Dante.

423. Finalmente è da notare che i poeti omettono più liberamente gli articoli, specialmente dinanzi si pronomi possessivi. E compiè mia giornata innanzi sera. Petrarca. - Corda non pinse mai da sè saetta. Dante. - Pietà mi vinse e fui quasi smarrito. Dante. E Vostri alti pensier cedano un poco Sì che tra lor miei versi abbiano loco. Ariosto. - Quel giorno esser rubella Dovea fortuna alla cristiana fede. Ariosto.