448. aggravare. Tr. Diversa colpa giù gli aggrava al fondo. Dante. - Intr. Io temo ch'egli non aggravi nella infermità. Boccaccio;
annerire. Tr. Ogni unzione annerisce i peli. Boccaccio. - Intr. I capelli anneriscono. Giamboni;
imbiancare. Tr. Dianzi io imbiancai miei veli col zolfo. Boccaccio. - Intr. In un punto .... arrossa (arrossisce) e imbianca. Petrarca;

Omissione del si coi riflessivi
449. Alcuni verbi riflessivi poeticamente omettono il si, restando poi intransitivi; p. es. vergognare, maravigliare per vergognarsi, maravigliarsi. Vedi più oltre nel cap. che tratta dei riflessivi.

Verbi con doppia costruzione
450. Alcuni verbi possono usarsi come transitivi e come intransitivi, senza che si cangi il loro significato: tali sono, p. es. cantare e godere. Tr. Le cortesie, l'audaci imprese io canto. Ariosto. - Intr. Canterò di quel secondo regno. Dante. - Così dicesi obbedire uno, obbedire ad alcuno; servire uno, ad uno ecc. ecc. meditare un libro, e meditare sopra un libro. Di ciò si tratterà più per minuto nella Parte II, a proposito dei complementi.

Le persone del verbo

Omissione dei pronomi davanti al verbo
451. I pronomi personali puri io, tu, egli ecc. si tralasciano per regola davanti alle corrispondenti persone del verbo, qualunque volta la chiarezza, o la forza, o la proprietà dell'idiotismo non li richiedano. (Vedi al tutto capitolo VI, § 11).

Uso del plurale per il singolare
452. Spesso, o scrivendo o parlando con solennità, si adopera invece della prima singolare la prima persona plurale: e ciò specialmente nei seguenti casi:

453. nei decreti o bandi o lettere emanate dal capo di uno stato (forse perchè vi si comprendono anche i consiglieri e i ministri); p. es. Molte cose, figliuolo carissimo, ci confortano a sperar buon fine di questo santo negozio della Pace, al quale con la benedizione di Dio e nostra vi abbiamo destinato. Istruz. di Papa Paolo IV al Card. Caraffa. - O nei comandi e giudizi espressi a voce da alti personaggi: Il re disse: noi la vogliamo venire a visitare. Boccaccio;

454. nei giornali, riviste ecc. dove l'autore, nascosto sotto il nome del giornale stesso, riveste la persona dei compilatori di esso;