462. Si usa pure con molte interiezioni, p. es. To', guarda, ve', senti, senti un po' ecc. - Anche i proverbi e le sentenze assumono non di rado la seconda persona; p. es. odi il Vangelo, e poi ti segna: paese che vai, usanza che trovi: dimmi chi pratichi e ti dirò chi sei: parla poco, ascolta assai, e di rado fallirai.

La seconda plurale per la seconda singolare
463. La seconda persona plurale si adopera invece della singolare, quando rivolgiamo direttamente il discorso ad alcuno con cui abbiamo o a cui vogliamo dare poca confidenza; sia ciò per rispetto, sia anche per disprezzo. Questo modo si chiama dare del Voi ad alcuno, mentre dare del Tu qualifica, all'opposto, il discorso colla seconda singolare. Si suole specialmente usare parlando a Dio o ad un santo, o con un amico o parente in segno di rispetto, o con persona inferiore di condizione, ma più avanzata in età.

464. Usando questa maniera, bisogna avvertire di conservare in numero singolare il participio nei tempi composti, e l'attributo o il predicato tanto aggettivi, quanto sostantivi: p. es. Voi siete sano; Voi mi parete bella; Voi siete andato a casa; Voi siete pittore o pittrice.

465. Voi (o Dio) perdonate a noi con quella pietà, con la qual noi perdoniamo ai nostri offensori; e quando i nostri peccati ci accuseranno al vostro spaventosissimo tribunale, voi siate il difensor nostro, voi nostro protettore, voi nostro padre. Segneri. -

466. Se io non iscrivo a voi (a Benedetto Varchi suo amico), voi sapete da che procede, e mi dovete avere per iscusato, se mi godo i privilegi del dogma e della natura mia. Ma voi che avete lo scrivere per articolo di sostanza nell'amicizia, e scrivete per consuetudine e per diletto, mi fate maravigliare a star tanto, che non ci diate almen nuova di voi. Caro.

467. Voi non rispondete? riprese il cardinale (a Don Abbondio suo sottoposto). Ah, se aveste fatto dalla parte vostra ciò che la carità, ciò che il dovere vi richiedeva, in qualunque maniera poi le cose fossero andate, non vi mancherebbe ora una risposta. Manzoni.

La terza persona invece della seconda
468. La terza persona singolare e la terza persona plurale si usano invece della seconda singolare o plurale, quando rivolgiamo direttamente il discorso ad una o più persone, con cui non abbiamo o non vogliam mostrare confidenza nessuna, specialmente in segno di rispetta e di soggezione.