Comma e capoverso

Numerose persone, anche quelle, addette ai lavori, fanno una confusione notevole tra il capoverso e il comma, con la complicità di gran parte dei vocabolari, che non brillano, certo, per chiarezza.
Molto spesso la confusione nasce dal fatto che — nell'uso comune — l'inizio di un capitolo, di un articolo di giornale, viene chiamato sia comma sia capoverso. Non è così, e i dizionari, come dicevamo, non aiutano a capire. Ecco, infatti, cosa scrivono due vocabolari 'prestigiosi' (che non citiamo per carità di patria) alla voce comma: «Ciascuna delle parti in cui è suddiviso un articolo di legge, corrispondente a ciascun capoverso».
Stando così le cose si ha l'impressione, appunto, che comma e capoverso siano l'uno sinonimo dell'altro. Nient'affatto. L'unica chiarezza viene dal vocabolario della Treccani: «Ognuna delle suddivisioni di un articolo di legge, rappresentata tipograficamente da un accapo, in modo che il primo comma corrisponde al principio, il secondo comma al primo capoverso e così via».
Vediamo, ora, cosa scrive — lo stesso dizionario — al lemma capoverso: «Parte di uno scritto o di uno stampato compresa fra un accapo e il successivo. Nelle citazioni di leggi, regolamenti, ecc. si chiamano primo, secondo, terzo capoverso e così via le suddivisioni dell'articolo corrispondenti rispettivamente al secondo, terzo, quarto comma, spettando al primo comma il nome di principio».
Ed eccoci, al dunque, amici lettori. L'inizio di un articolo, erroneamente chiamato primo capoverso, si chiama, in realtà, principio, mentre il secondo capoverso è il primo.

05-02-2019 — Autore: Fausto Raso