C'è buffo e... buffo

Ecco un vocabolo della nostra bellissima lingua che cambia completamente di significato a seconda delle funzioni: buffo. Questo termine, dunque, può essere tanto sostantivo quanto aggettivo.

Come sostantivo, forse poco conosciuto, sta per folata, soffio di vento: «Pareva dovesse crollare ad ogni buffo di vento» (I. Nievo).

Come aggettivo significa che fa ridere, che provoca il riso, comico, ridicolo e simili: è una storia veramente buffa.

Per un approfondimento ci affidiamo a Ottorino Pianigiani.
Dimenticavamo. Come sostantivo e di uso romanesco vale anche debito (l'etimologia è incerta) e si adopera per lo più nella forma plurale: Luigi è pieno di buffi.

19-09-2019 — Autore: Fausto Raso