Declinare...

Probabilmente non tutti saranno d’accordo su quanto stiamo per scrivere (ogni giudizio, ovviamente, è soggettivo). Nel nostro lessico c’è un verbo che sa troppo di burocrazia e andrebbe, a nostro modo di vedere, sostituito con altri più consoni. Il verbo incriminato è declinare.
Non dimentichiamo che l’accezione primaria del suddetto verbo è volgere, tendere gradatamente al basso derivando dal latino chinare (inclinare): la montagna declina verso la pianura. Adoperarlo nel senso di rendere noto o di respingere ci sembra, per l’appunto, un abuso linguistico.
Spesso, anzi sempre, si sente dire o si legge declinò le generalità (le rese note); la direzione declina ogni responsabilità; Mario ha declinato l’invito.
Non è meglio dire respinge ogni responsabilità; dette (o riferì) le generalità e ha rifiutato, non ha accettato l’invito?
Declinare, insomma, è un verbo che, a nostro avviso, meno si usa nelle accezioni incriminate meglio è per il bene della lingua di Dante.

23-09-2009 — Autore: Fausto Raso